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Lanciano, sequestrato terreno per abuso edilizio

Lanciano. Sequestrato dalla Guardia forestale di Ortona e Lanciano un terreno tratturale in località “Iconicella” di Lanciano. I militari avrebbero anche segnalato un 46enne committente, oltre al progettista e al direttore dei lavori, entrambi del posto, per abuso edilizio e danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale.
Le indagini, partite da un controllo sul territorio, hanno permesso di accertare che sull’area sequestrata erano state realizzate opere nono conformi al provvedimento conclusivo dello Sportello Unico per le Attività Produttive di S. Maria Imbaro.
Sembra, infatti, che il committente fosse stato autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Chieti e dalla Regione Abruzzo alla sola installazione di un chiosco mobile su ruote, con la prescrizione di non poter effettuare altre opere di alcun genere. Ma sul terreno era stata, invece, realizzata una piattaforma in calcestruzzo per l’installazione del chiosco e di due bagni, ancora da realizzare. Vi sarebbero, inoltre, altri 8 basamenti in cemento pensati per installare una struttura metallica di copertura, di altezza variabile da 2 a 3,50 m circa, un impianto di illuminazione con 5 punti luce ed i relativi alloggiamenti dei pali di sostegno delle luci, una fognatura con due pozzetti di ispezione ancora da collegare alla rete fognaria comunale, un piazzale in pietrisco di oltre mille metri quadrati e spesso circa 30 centimetri, ancora delimitato con recinzione da cantiere.
Alla presenza del legale di fiducia degli indagati, i Forestali hanno pertanto provveduto al sequestro preventivo dell’area e delle opere già realizzate.

Lanciano. Sequestrato dalla Guardia forestale di Ortona e Lanciano un terreno tratturale in località “Iconicella” di Lanciano. I militari avrebbero anche segnalato un 46enne committente, oltre al progettista e al direttore dei lavori, entrambi del posto, per abuso edilizio e danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale

Le indagini, partite da un controllo sul territorio, hanno permesso di accertare che sull’area sequestrata erano state realizzate opere nono conformi al provvedimento conclusivo dello Sportello Unico per le Attività Produttive di S. Maria Imbaro. Sembra, infatti, che il committente fosse stato autorizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Chieti e dalla Regione Abruzzo alla sola installazione di un chiosco mobile su ruote, con la prescrizione di non poter effettuare altre opere di alcun genere.

Ma sul terreno era stata, invece, realizzata una piattaforma in calcestruzzo per l’installazione del chiosco e di due bagni, ancora da realizzare. Vi sarebbero, inoltre, altri 8 basamenti in cemento pensati per installare una struttura metallica di copertura, di altezza variabile da 2 a 3,50 m circa, un impianto di illuminazione con 5 punti luce ed i relativi alloggiamenti dei pali di sostegno delle luci, una fognatura con due pozzetti di ispezione ancora da collegare alla rete fognaria comunale, un piazzale in pietrisco di oltre mille metri quadrati e spesso circa 30 centimetri, ancora delimitato con recinzione da cantiere. 

Alla presenza del legale di fiducia degli indagati, i Forestali hanno pertanto provveduto al sequestro preventivo dell’area e delle opere già realizzate.