Funivie di Rapino, società morosa: il Comune avvia risoluzione del contratto

Rapino. Il contratto tra il Comune di Rapino e la società Mammarosa Funivie stipulato nel 2010, con oggetto la disponibilità dei terreni destinati ad accogliere impianti e piste da sci in località Maielletta, nonché degli immobili di servizio presenti, è stato risolto di diritto a causa della morosità dei conduttori.

 

 

 

E’ stato infatti verificato che la Società Mammarosa Funivie era morosa nei confronti del Comune per oltre 100 mila euro da due anni, non avendo versato nei termini perentori stabiliti dalle clausole contrattuali i canoni dovuti. Si è preferito attendere la chiusura della stagione sciistica per non incidere in alcun modo sulla conduzione e sui risultati economici della società nonché sulla collettività e sulla stazione sciistica , per rendere pubblica la situazione di cui la Mammarosa Funivie è stata messa a conoscenza da tempo.

 

 

 

 

 

Naturalmente a nulla vale civilisticamente che i canoni siano stati versati solo dopo la diffida e la comunicazione della applicazione della clausola di risoluzione di diritto.
Il Sindaco Rocco Micucci ha sempre contestato il contratto frutto di una transazione tra la precedente Amministrazione e i titolari, ( poi cambiati), della Mammarosa Funivie perché penalizzante per il Comune, che in passato, sotto la sua conduzione, aveva ottenuto in ben due gradi di giudizio il riconoscimento a riavere il possesso dei terreni e canoni ben più consistenti. Tanto che la Corte dei Conti ha condannato l’ex sindaco Rocco Cocciaglia e gli ex assessori del Comune di Rapino, insieme all’ora Responsabile dell’Ufficio Tecnico Mario Santovito, a risarcire 25.000 euro all’Ente per la perdita di chance provocata non tenendo conto che potevano esserci altri operatori interessati disposti a maggiori investimenti.
“Questa Amministrazione, anche dai banchi dell’opposizione, ha sempre ritenuto non opportuno e pealizzante, stante tra l’altro la mancanza di un piano di investimenti, un contratto che metteva il futuro di un territorio nelle mani di un solo privato per ben 40 anni, privando la comunità di poter incidere sulla sua programmazione. – spiega il Sindaco di Rapino Micucci – È nostra intenzione ricondurre la durata del contratto ai tempi dei normali contratti delle imprese commerciali, senza però disconoscere le loro peculiarità, restituendo la titolarità delle scelte ai rappresentanti della comunità che verranno. Vogliamo che Rapino, insieme agli altri enti interessati, possano svolgere un ruolo di programmazione e coordinamento nel progetto di sviluppo ormai inderogabile per il bacino sciistico, la cui mancata attuazione deriva anche dalle “rivalità” tra operatori che si garantivano posizioni dominanti con contratti come quello oggi risolto .
Avvieremo adesso tutte le azioni di legge per il reintegro in possesso dell’Ente dei terreni oggetto del contratto, al fine di aprire il prima possibile una procedura di evidenza pubblica per l’affitto agli operatori, valutando sia i canoni indispensabili per i bilanci comunali ma anche i progetti di investimento reali che gli operatori vorranno realizzare per lo sviluppo del bacino sciistico.”

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