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Il Comando Provinciale di Chieti del 241° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza

Chieti. Nella mattinata odierna, a Chieti, presso la caserma “Fin. Mario Tacconelli”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, è stato celebrato, con una sobria cerimonia interna, il 241°Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
Nel corso della commemorazione, alla quale hanno preso parte una rappresentanza di finanzieri in servizio nel capoluogo ed in congedo dell’ANFI, il Comandante Provinciale, Colonnello t. ISSMI Vittorio Mario Di Sciullo, al termine della lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del giorno del Comandante Generale della Guardia di Finanza, ha tenuto un breve ma significativo discorso, dopo il quale sono state consegnate ricompense di carattere morale a quei finanzieri che, nell’ultimo anno, si sono distinti nelle varie attività operative.

In tale contesto si rende noto il consuntivo dell’attività operativa delle Fiamme Gialle teatine aggiornata a maggio 2015:
A. CONTRASTO ALLE FRODI FISCALI ED ALL’ECONOMIA SOMMERSA

Particolare attenzione è stata posta nella lotta all’evasione fiscale, nelle sue molteplici e sempre più insidiose manifestazioni lesivi per il bilancio dello Stato, quali le frodi tributarie, l’evasione fiscale internazionale e l’economia sommersa, con l’intento non solo recuperare i tributi evasi, ma anche e soprattutto incidere concretamente sull’attuale diffusione dell’illegalità fiscale, finanziaria ed economica, atteso che l’evasione ostacola la normale concorrenza fra imprese, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.

Nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi fiscali si evidenzia l’attività svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Chieti che ha individuato e sgominato, al termine di una vasta operazione in materia di fiscalità internazionale, un sistema evasivo posto in essere da un gruppo criminale, che ha permesso di recuperare 295 e 59 milioni , rispettivamente, gli elementi positivi di reddito e I.V.A. che sono stati sottratti a tassazione, nel periodo compreso dal 2006 al 2013.

Particolare attenzione è stata posta, altresì, nel contrasto al cosiddetto “lavoro nero”, fenomeno oltremodo insidioso in ragione della connessione, il più delle volte, con altre forme di illegalità quali lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e le frodi in danno dell’I.N.P.S., e dei danni che arreca alle aziende oneste che si trovano a dover competere con imprese “infedeli”, che, forti di manodopera sottopagata e non denunziata, riescono ad offrire al mercato servizi e prodotti a prezzi altamente concorrenziali, in spregio anche dei lavoratori stessi che si trovano ad essere sfruttati, senza certezze sulla stabilità del rapporto d’impiego e senza alcuna tutela dei propri elementari diritti, altrimenti garantiti, quali ad esempio il diritto alla salute ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’azione del Corpo nel segmento della “spesa pubblica”, coerentemente con gli obiettivi fissati dall’Autorità di Governo con i processi di spending rewiew, è stata finalizzata ad evitare che le risorse pubbliche venissero percepite in maniera truffaldina da soggetti non aventi diritto, sulla scorta di una falsa rappresentazione delle condizioni richieste, a danno delle politiche di sostegno alle imprese e alle famiglie, maggiormente colpite dal protrarsi della grave crisi economica e dalla recessione internazionale.

I Reparti hanno costantemente controllato che i soggetti percipienti gli incentivi per attività produttive fossero effettivamente in possesso dei requisiti previsti per l’assegnazione delle provvidenze pubbliche, con contestuale verifica della genuinità della documentazione a sostegno degli stessi.

Inoltre, hanno vigilato sull’efficiente e corretta gestione della Spesa Sanitaria, anche appurando la veridicità dei documenti giustificativi delle spese mediche e contrastando ogni forma di spreco, inefficienza, abuso e distrazione di somme per interessi privati.
Marcata anche l’azione a tutela dei cittadini veramente bisognevoli di tutela sociale, svolta mediante l’approfondimento delle reali condizioni di reddito dei richiedenti l’accesso alle cosiddette “prestazioni sociali agevolate”, rispetto a quanto da essi esposto nelle apposite autocertificazioni.

La Guardia di Finanza è fortemente impegnata anche nel contrasto alle frodi perpetrate nel settore delle accise, con la duplice finalità di tutelare la pretesa erariale e di preservare la correttezza del mercato.

L’accisa, un’imposta indiretta sulla produzione e sui consumi che colpisce i prodotti energetici, l’alcole etilico e le bevande alcoliche, l’energia elettrica ed i tabacchi lavorati, assicura un considerevole gettito all’Erario, anche in ragione dell’elevata incidenza fiscale.
Proprio per tale ultima peculiarità, le specifiche condotte evasive nel comparto si rivelano particolarmente remunerative.

Per contrastare l’evasione nel settore, la Guardia di Finanza opera mediante controlli su strada dei generi trasportati e predisponendo specifiche attività ispettive presso gli opifici di produzione, i depositi fiscali e commerciali, nonché gli altri operatori deputati alla gestione ed all’impiego del prodotto.

Sistematici interventi sono stati condotti, nel periodo in esame, direttamente presso gli impianti di distribuzione stradale, al fine di riscontrare che le colonnine erogassero correttamente i quantitativi di carburante e la qualità merceologica di quanto messo in consumo, oltre, naturalmente, il rispetto degli obblighi in tema di corretta e trasparente informazione all’utenza sui prezzi praticati.

La Guardia di Finanza ricopre un importante ruolo di presidio anche nel comparto dei giochi e delle scommesse, coerentemente con le primarie missioni istituzionali laddove si consideri che l’esercizio delle attività ludiche al di fuori del circuito legale, strettamente controllato dalle preposte Autorità, oltre ai negativi risvolti per l’ordine e la sicurezza pubblica, comporta ingenti danni alle casse dell’Erario sotto forma di imposte non versate, così causando un danno all’intera collettività.

Nell’ambito del contrasto al gioco illegale sono stati effettuati molteplici controlli per constatare la regolarità del prelievo fiscale previsto in materia di giochi e scommesse, essenzialmente verificando il corretto funzionamento degli apparati del videogioco e per l’accettazione delle scommesse, a tutela, oltre che della fiscalità dei giochi, anche degli operatori onesti, senz’altro danneggiati dalla concorrenza sleale delle offerte clandestine, nonché dei consumatori finali a fronte di proposte di gioco illegali, prive di alcuna garanzia.
I sistemi di frode più ricorrenti attengono l’alterazione di software ed hardware finalizzata ad una incompleta od omessa comunicazione telematica dei dati delle slot machine.

Proprio al termine di uno di questi controlli, nel mese scorso, le Fiamme Gialle teatine hanno sequestrato contestualmente ben 4 macchinari di tipo slot machine, risultati, alterati mediante l’utilizzo di una scheda aggiuntiva che agiva in sostituzione di quella ufficiale.
Dal 2012 la Guardia di Finanza, d’intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in forza di un Decreto Legge, concorre nell’attività di contrasto ai fenomeni di gioco minorile, vigilando in maniera particolare su quei punti di offerta di giochi con vincita in denaro collocati in prossimità di istituti scolastici primari e secondari, di strutture sanitarie ed ospedaliere e di luoghi di culto.

La Guardia di Finanza è coinvolta a pieno titolo nella lotta a tutti i fenomeni di inquinamento dell’economia legale che alterano le regole di funzionamento dei mercati e della concorrenza e che si manifestano prevalentemente sotto forma di riciclaggio e usura a cui consegue l’indebito accumulo di patrimoni illeciti che vengono “mimetizzati” nella società civile e nell’economia legale.

La strategia del Corpo si fonda sostanzialmente sull’aggressione dei beni illecitamente accumulati dai sodalizi criminali, loro vero punto di forza, attraverso il sistematico ricorso alle indagini patrimoniali finalizzate al sequestro ed alla confisca dei beni e dei proventi ottenuti dalle attività delittuose nonché dalle aziende finanziate con capitali mafiosi, così togliendo loro vitali risorse finanziarie da poter restituire, nel contempo, alla collettività.

I finanzieri teatini hanno rivestito un ruolo di primo piano anche nel contrasto alla contraffazione, fenomeno intimamente connesso ad altre forme di illegalità economico finanziaria che inquinano il mercato e sottraggono alla collettività importanti risorse, quali l’evasione fiscale e contributiva, lo sfruttamento del lavoro nero ed irregolare, il reimpiego di capitali illeciti.

Senza dimenticare i danni per la salute e la sicurezza dei consumatori, considerata la pericolosità e nocività della maggior parte dei prodotti con falsa o fallace indicazione di origine e provenienza, che vengono immessi sul mercato.

L’attività operativa nel comparto è stata finalizzata a contrastare le azioni illecite sia all’atto dell’importazione dei prodotti falsificati, mediante presidio degli spazi doganali, che nelle fasi di produzione, mediante investigazioni volte alla ricostruzione di tutta la “filiera del falso”, e di commercializzazione, attraverso il costante controllo economico del territorio esercitato dalle pattuglie su strada, anche in coordinamento con altre Forze di Polizia e con le Polizie locali.

Degno di menzione, l’ingente sequestro operato dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Chieti nel marzo u.s., al termine di una vasta operazione a contrasto della contraffazione e digitalizzazione illegale di opere tutelate dal diritto d’autore, fenomeno in allarmante ascesa e che continua, purtroppo, a non essere percepito come realmente dannoso per l’economia, nonostante sottragga all’intera filiera editoriale centinaia di milioni di euro all’anno.

Oltre 2.000 sono stati i testi universitari illecitamente riprodotti sottoposti a sequestro, rinvenuti in ben 8 esercizi commerciali, i cui titolari sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.

Importante il contributo investigativo delle Fiamme Gialle teatine nel contrasto dei traffici illeciti ed al mantenimento, in concorso con le altre Forze di polizia, dell’ordine e della sicurezza pubblica, a tutela della vita umana ed a garanzia di una società più sicura e vivibile sotto tutti i punti di vista.

Giova evidenziare a tal proposito la recente istituzione di una unità cinofila dislocata presso la Tenenza di Ortona che ha permesso in pochi mesi una importante attività preventiva e repressiva nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti.

Costante inoltre l’attività di controllo economico del territorio garantito dai Reparti del Corpo anche grazie alle richieste di intervento che giungono al numero di pubblica utilità “117”.

Tale servizio è stato di recente potenziato attraverso una specifica sezione “117” presente sul sito internet www.gdf.gov.it, attraverso la quale è possibile compilare, stampare e presentare ai Reparti territoriali segnalazioni, denunce e richieste di semplice compilazione.