Ortona. Parte da Venezia a bordo della nave scuola Palinuro della Marina Militare la nuova Campagna di sensibilizzazione “MEdiTErraneo” voluta dal WWF e dalla Marina Militare: un viaggio lungo 8.000 chilometri di coste, da giugno a settembre, con cinque tappe per far conoscere, amare e imparare a difendere il mare.
Con la collaborazione degli allievi della Scuola Navale “Francesco Morosini” e degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno, l’obiettivo della campagna è svelare a migliaia di visitatori che visiteranno la nave quanto il Mediterraneo faccia parte della nostra storia e della nostra identità culturale, quante bellezze ci siano da scoprire e soprattutto da difendere. La campagna è stata presentata 11 giugno a bordo della Palinuro, a Venezia, nell’ambito di Expo Venice Acquae.
Nei moli di attracco e a bordo della nave saranno allestiti stand con materiali informativi sulle attività del WWF in difesa di specie e ambienti; una speciale iniziativa coinvolgerà i visitatori per un ‘selfie’ da inviare ai propri amici e scattato accanto ad una sagoma allestita in banchina della specie più grande del Mediterraneo e la seconda al mondo, la balenottera comune.
Le 5 tappe della campagna, giunta alla terza edizione, sono Venezia (11-14 giugno), Ortona (27-28 giugno), Catania (4-5 luglio), Livorno (11-12 luglio) e Montecarlo (10-14 settembre).
Grazie al successo delle scorse edizioni, verrà riproposta per il terzo anno consecutivo l’iniziativa congiunta tra l’associazione del Panda e la Marina Militare che proprio quest’anno hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per la divulgazione e la ricerca sul mare. Il legame in realtà risale a 37 anni fa quando venne lanciata la prima Campagna di sensibilizzazione italiana sul tema, “Il mare deve Vivere” , con la celeberrima Amerigo Vespucci.
“È il Mare Nostrum culla delle più grandi civiltà del passato e regno della biodiversità del presente a chiederci aiuto – ha dichiarato Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia – è un mare relativamente piccolo, intensamente popolato, sintesi di culture, paesaggi, architettura, cibo e contaminazioni tra Oriente e Occidente. Siamo figli di questo Mediterraneo di cui oggi abusiamo inquinandolo, con le microplastiche, con sostanze chimiche pericolose, con una pressione turistica concentrata nei pochi mesi estivi, un traffico navale frettoloso e intenso in aree troppo sensibili e una pesca eccessiva. Vogliamo coinvolgere i cittadini del Mediterraneo, sensibilizzarli per aiutarci a compiere un passo importante verso la straordinaria biodiversità di questo mare, a partire dal Santuario che dovrebbe difendere i cetacei “
“Questo piccolo angolo di ‘oceano’ ricchissimo di biodiversità con specie importanti, dalle balenottere ai delfini, dalle tartarughe ai tonni, contiene anche molto ‘di noi’ – ha dichiarato Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia- il suo lento ricambio, 80-90 anni per le acque superficiali e l’intero volume in ben 7.500 anni, non riesce a smaltire l’inquinamento prodotto dalle nostre attività. Le minacce sono tante dalle piattaforme estrattive petrolifere alle plastiche, simbolo della nostra civiltà. Secondo un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica PLOS one c’è un rifiuto plastico ogni 4 metri quadrati di mare Mediterraneo, sia come piccoli frammenti che come oggetti più grandi (contenitori, sacchetti, etc); una massa inquinante stimata tra le 1.000 e le 3.000 tonnellate e comparabile con le grandi ‘isole di plastica’ galleggianti osservate negli Oceani.
Appuntamento, quindi, il 27 e 28 giugno al porto di Ortona, con WWF e Marina Militare, per conoscere meglio il “Mare Nostrum”.