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V-Day, partita la campagna vaccinale: prime somministrazioni e dubbi sulla durata

 

Oggi è il giorno del vaccino in Italia, e in Europa.
I primi due casi Covid, nel nostro Paese, furono individuati allo Spallanzani di Roma ed è dallo Spallanzani che si è partiti con le vaccinazioni: questa mattina alle 7:20 la Professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli sono state le prime tre persone in Italia a ricevere il vaccino anti Covid-19.
Una data che rimarrà per sempre impressa” come ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che ha suscitato anche molte polemiche.
Una prima discussione si è aperta sul numero di dosi consegnate all’Italia (che sarebbero inferiori a quelle consegnate ad altri Paesi europei): oggi sono arrivate 9750 dosi, ha chiarito il Ministro della Salute Roberto Speranza, come numero “simbolico” mentre la distribuzione vera e propria inizierà dalla settimana che inizia il 28 dicembre e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana.
Sul numero di dosi arrivate in Italia è intervenuto anche il commissario Domenico Arcuri che, in una intervista al Corriere della Sera, ha commentato “il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più».
Il criterio delle quote in base alla popolazione (l’Italia ha circa 60 milioni di abitanti, la Germania 83) dovrebbe però valere sul piano generale, chiarisce sempre il Corriere, cioè sul totale delle 300 milioni di dosi ordinate dalla Ue a Biontech-Pfizer, e non sulle prime dosi.
A ricevere il maggior numero di dosi è stata la Regione Lombardia (1620 dosi) la più colpita dalla pandemia, seguono l’Emilia-Romagna (975 dosi) il Lazio (955 dosi) il Piemonte (910 dosi) ed il Veneto (875 dosi).
Di certo questo 27 dicembre segna l’inizio di una nuova fase di lotta al virus ma “è chiaramente un primo passo di un cammino non breve. Abbiamo bisogno di ancora molte settimane di lavoro perché il vaccino possa essere somministrato a un largo numero di persone”. Le parole del Ministro Speranza ricordano che oggi è solo un debutto e che l’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge.
L’Italia spera di concludere la campagna di vaccinazione entro l’estate 2021, e prima della riapertura delle scuole, ma restano molti interrogativi che vanno dalla distribuzione delle dosi, al numero di persone che sceglierà di vaccinarsi (per l’immunità di gregge occorre che si sottoponga a vaccinazione il 70% della popolazione), al problema della conservazione del farmaco stesso e non da ultimo resta da capire quanto durerà l’immunità data dal vaccino.