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Home Si avvicina in Italia la quarta ondata. In crescita contagi e ricoveri: si abbassa l’età media Si avvicina in Italia la quarta ondata. In crescita contagi e ricoveri: si abbassa l’età media
Il virus ha ripreso la sua corsa. In Italia tornano a salire rapidamente i contagi, insieme ai ricoveri e all’indice di trasmissibilità (Rt) che passa da 1,26 a 1,57 in una sola settimana.
- L’ultimo bollettino: “L’infezione sta crescendo” – ha dichiarato il Presidente dell’Iss Silvio Brusaferro- per effetto della diffusione della variante Delta, divenuta prevalente e presente nel 95 per cento della totalità dei casi, con un virus che circola di più nelle fasce giovani della popolazione di età compresa tra i 10 e i 29 anni “l’età media di chi contrae l’infezione è di 27 anni e la maggioranza dei casi che si sviluppano sono autoctoni ovvero si generano nella stessa regione”.
- Il decreto: i numeri preoccupano e condizionano il governo al lavoro per contenere quella che viene definita come quarta ondata e che, nella prossima settimana, potrebbe portare l’Esecutivo ad emanare un nuovo decreto per allargare l’uso del Green pass ad ulteriori luoghi pubblici, ai trasporti (navi, treni ed aerei) ma anche per nuove regole in vista dell’autunno e della ripresa della scuola.
- Le zone gialle: con la curva dei contagi in salita, dopo Ferragosto, alcune regioni rischiano di tornare in una fascia di rischio moderato: i dati dell’ultimo monitoraggio evidenziano che otto Regioni hanno superato i 50 casi ogni 100mila abitanti mentre restano sotto la soglia critica le ospedalizzazioni. A preoccupare di più sono i dati che arrivano dalle isole, Sicilia e Sardegna, e dal Lazio, regioni in osservazione e che secondo i nuovi parametri stabiliti nel decreto del 22 luglio potrebbero passare in zona gialla dopo il 15 di agosto.
- La terza dose: al momento se ne discute per arginare la diffusione delle varianti che possono andare a compromettere l’intera campagna vaccinale. Il dibattito vede ancora una volta due schieramenti tra chi è favorevole (per ora solo su ultra sessantenni e fragili) e chi, come il professor Galli direttore delle Malattie infettive del Sacco la definisce “una sparata politica più che scientifica. Dire che la mia vaccinazione scade tra sei mesi come fosse uno yogurt è una concezione di burocrazia sanitaria e non di evidenza scientifica. Prima che mi convincano della necessità di una terza dose devono dimostrarmi che non ho più una risposta immune”.