Le persone destinatarie di misure cautelari in carcere devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dell’illecita intermediazione finanziaria, auto riciclaggio e riciclaggio transazionale, nonché del reato di tratta di esseri umani.
L’operazione costituisce il risultato del prosieguo della attività di indagine che, nel mese di luglio scorso, aveva già portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare nei confronti di 6 persone (1 italiano e 5 donne di nazionalità nigeriana) dimoranti in Abruzzo e nelle Marche, per i reati di tratta di esseri umani, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di almeno 12 giovani donne nigeriane, sulla “Bonifica del Tronto” dopo essere giunte clandestinamente in Italia via mare con la promessa, da parte di chi li aveva reclutate in patria e sottoposte al rito “voodoo”, di un lavoro e di un futuro.
Le successive indagini hanno permesso di individuare la destinazione del denaro e di far luce su un sistema capillarmente diffuso su tutto il territorio nazionale che costituisce un meccanismo strutturato e transazionale di raccolta del risparmio (se il denaro è di provenienza lecita) o di riciclaggio ed auto riciclaggio (quando il denaro è di provenienza delittuosa) attraverso il meccanismo dell’hawala.
, Si è accertata l’esistenza di un’associazione a delinquere, con basi operative nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, composta tutta da cittadini nigeriani (4 donne e 5 uomini) dedita al riciclaggio ed all’auto riciclaggio verso la Nigeria, attraverso viaggi in aereo, di ingenti somme di denaro, abilmente occultate all’interno dei bagagli al seguito, provenienti dallo sfruttamento sessuale delle predette giovani donne nigeriane e da ulteriori attività illecite. Gli indagati, alcuni dei quali hanno concorso anche nel reato di tratta, erano consapevoli della provenienza delittuosa del denaro che veniva loro consegnato o direttamente dalle giovani vittime o dalle loro madame che le ospitavano nelle proprie abitazioni a Martinsicuro e nelle Marche. L’illecito trasporto veniva svolto dietro un compenso pari ad una percentuale della somma che il committente vuole far recapitare in Nigeria percentuale che diminuisce al crescere della somma consegnata. Si è accertato come il denaro che il committente vuole far arrivate in Nigeria, viene previamente e poco tempo dopo dalla richiesta, anticipato al destinatario su base fiduciaria, dall’Havaladar che si trova in Nigeria che ne rientrerà in possesso solo dopo che l’emissario che opera in Italia gli porterà il denaro raccolto in questo paese dagli ordinanti.
Nello specifico all’interno della predetta associazione alcuni dei membri svolgono il ruolo di collettori ossia di coloro che ricevono dai committenti dapprima l’incarico (principalmente tramite contatto telefonico o sms) e poi materialmente 11 denaro che si intende inviare in Nigeria. Il collettore successivamente, anche a brevissima distanza di tempo (generalmente tramite sms o messaggio whatsapp) fornisce al committente un codice identificativo numerico o alfa numerico che servirà al destinatario in Nigeria per poter ritirare subito il denaro (in ”naira valuta nigeriana) dal corrispondente ln Nigeria dell’associazione. Vi sono poi membri dell’associazione con il precipuo ruolo di corrieri ossia di coloro che provvedono a ritirare materialmente dai loro dipendenti collettori le somme di denaro consegnate dai committenti per il loro trasporto in Nigeria con viaggi aerei. Tale denaro, una volta giunti a destinazione viene consegnato al gestore dell’Ufficio in Nigeria (gestito da familiare o fiduciario) che si è occupato della preventiva consegna al destinatario.
Come detto, gli appartenenti al sodalizio trasportano abitualmente in Nigeria, sempre per via aerea, non solo il denaro frutto dello sfruttamento sessuale, ma anche somme di denaro consegnato loro da numerosi connazionali, dimoranti nellc Marche ed in Abruzzo, il tutto in violazione delle norme in materia di raccolta del risparmio e di intermediazione finanziaria. Il meccanismo è consolidato su scala nazionale e comporta il trasferimento Illecito di imponenti somme dall’Italia verso la Nigeria.
Solo nel corso dei controlli effettuati con la collaborazione della Polizia di Frontiera e dell’Ufficio delle Dogane presso l’aeroporto di Fiumicino, sui “corrieri” dell’associazione prima che si imbarcassero per voli diretti in Nigeria, gli stessi sono stati trovati in possesso di oltre 400.000,00 euro. Nel corso dell’indagine (meno di un anno) i corrieri indagati si sono complessivamente recati in Nigeria circa 100 volte per trasportare illecitamente i soldi consegnatigli dai committenti ne consegue che secondo una stima indicativa la somma illecitamente trasportata in Nigeria corrisponde a 7 milioni 500 mila euro. Proporzionando queste cifre al fenomeno nazionale sI ricava un flusso impressionante di denaro (in parte proveniente dallo sfruttamento sessuale delle giovani donne vittime di tratta, ma anche da altri gravi reati posti in essere da tali sodalizi) che viene trasferito in Nigeria al di fuori dei canali finanziari tradizionali per essere poi immesso nel paese Africano in circuiti bancari locali , ormai ripulito, nelle mani delle organizzazioni criminali che li utilizzeranno per successive attività illecite o investimenti.
I destinatari delle misure cautelari:
OMOSIGHO Bright, nato in Nigeria nel 1989 residente a Fermo
UWAILA Osaro Godwin, nato in Nigeria nel 1977 residente a Civitanova Marche
OGEI Rosemary, nata in Nigeria nel 1994 residente a San Benedetto del Tronto (AP) AROMIRE Sharon Onyebuchi, nata in Nigeria nel 1990 tesidentc a Martinsicuro (TE)
OSADIAYE Ebade Veronica, nata in Nigeria nel 1991, residente a Porto S. Elpidio (FM)
OJIEMUDIA Emmanuel, nato in Nigeria nel 1995, residente a Corropoli (TE)
MARK EHIGIAMUSOE Florence, nata in Nigeria nel 1978, residente a Nereto (TE)
ONOH Charles, nato in Nigeria nel 1983 residente Castiglione dei Pepoli (BO)
L’esecuzione della misura cautelare nei confronti di ONOH Charles e UWAILA Osaro Godwin è avvenuta presso l’aeroporto di Fiumicino al momento di imbarcarsi su un volo diretto in Nigeria, quella di OMOSIGHO Bright è avvenuta al casello di Teramo dell’autostrada A/24. Uno dei membri destinatario della misura è tuttora irreperibile.