‘La vicenda De Fanis crei una svolta attesa da troppi anni’: la lettera

lettera_redazioneLa vicenda dell’assessore De Fanis pone seriamente il grave ed annoso problema della gestione della cultura e dei beni culturali nella Regione Abruzzo negli ultimi decenni.

 

Infatti, com’è noto, le varie modifiche delle relative leggi hanno creato una continua involuzione verso clientelismo ed assistenzialismo: basti esaminare la legge regionale n.44 del 1992 che, apparsa inizialmente come valida nonostante il peggioramento subìto in consiglio regionale in sede approvazione, ha poi patito negli anni successivi gravi modifiche che ne hanno completamente stravolto le finalità e lo spirito. Vogliamo inoltre ricordare che la modifica costituzionale del 2001 ha assegnato alle regioni la valorizzazione dei beni culturali ma ben poche di esse, ed ancor meno la nostra, si sono attrezzate alla bisogna. Eppure, è proprio sul turismo culturale, legato strettamente alla tradizione eno-gastronomica ed al territorio che la esprime, che consiste una delle poche ancore di salvezza per l’economia della nostra regione. Ci rendiamo ben conto come le limitazioni finanziarie degli enti creino notevoli difficoltà ma, ancor più, occorre che la politica si attrezzi, almeno, ad adeguare la parte normativa e spenda le poche risorse destinate al settore in maniera ben finalizzata ed oculata vincolandole a chiari e precisi risultati che si vogliano conseguire non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo termine. Per questo occorre un amministratore che conosca il territorio, le realtà, le potenzialità e le risorse di cui esso dispone; che sia scevro da visioni clientelari, localistiche, mediocri ma sappia vedere lontano e voglia confrontarsi costruttivamente con le più valide energie del settore. Tutto l’opposto, purtroppo, di quello che è stato l’assessore De Fanis, del quale non ci interessano le vicende giudiziarie, ma che si è rivelato assolutamente e tragicamente del tutto inadeguato alla bisogna. Basti sottolineare il grave ritardo dei fondi FAS per la cultura che, da oltre un anno, subiscono rinvii di mese in mese e che, se seriamente finalizzati, potrebbero fornire un valido strumento di valorizzazione. Chiediamo, quindi, che il presidente Chiodi prenda in mano la situazione in maniera decisa e completa o che affidi l’incarico a persona veramente adeguata per cercare, in questo ultimo scorcio di legislatura, di dare finalmente a questo delicato ed importante settore quella svolta attesa da troppi anni. Noi siamo disponibili a fornire la nostra collaborazione ed esperienza. IL COORDINATORE REGIONALE ARCHEOCLUB GIULIO DE COLLIBUS

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