Taglio dei vitalizi in Regione. Marcozzi: no a leggi di facciata

Abruzzo. “A fronte della nuova bozza della Legge di Bilancio del Governo Conte, che al fine di abbassare i costi della politica prevede per le Regioni che non procederanno alla riduzione dei vitalizi un taglio dell’80% ai trasferimenti erariali (senza intaccare i fondi per la sanità, le politiche sociali e i trasporti) è ormai urgente ed improrogabile l’approvazione della legge sulla riduzione dei vitalizi.

 

Legge che abbiamo presentato già anni fa a mia firma, ma che ha sempre visto il no del consiglio regionale Abruzzese. Oggi, non possiamo più rimandare queste scelte. Ci auguriamo che l’Abruzzo non perda l’occasione di attuare un vero cambio di rotta per il costo della politica in Regione. Non permetteremo che si approvino leggi di facciata, al fine di trovare una scappatoia istituzionale. Ci auguriamo, anzi, che in Abruzzo si approvi, oltre alla riduzione dell’assegno, anche l’abolizione del cumulo del doppio e triplo vitalizio, come previsto dalle nostre proposte di legge”. Ad affermarlo è Sara Marcozzi, consigliere regionale e candidato Presidente del M5S per l’Abruzzo.

 

“Quella del taglio dei vitalizi e dell’abolizione del cumulo degli stessi è una battaglia di equità sociale che ha sempre visto il massimo impegno del M5S in ogni grado istituzionale. Ci sono ex politici abruzzesi – spiega Marcozzi – che con il cumulo percepiscono fino a 90mila euro/anno. La legge oggi vigente, infatti, permette di percepire il doppio e anche triplo vitalizio: ipoteticamente, un politico che abbia svolto un mandato in consiglio regionale, un mandato nel Parlamento Italiano e un mandato nel Parlamento Europeo avrebbe diritto a riscuotere 3 corposi vitalizi a fronte di pochi anni di versamento di contributi.

Una disuguaglianza sociale davvero intollerabile quando migliaia di cittadini versano in stato di povertà e precarietà. Ricordo – incalza Sara Marcozzi – che un consigliere di maggioranza argomentò il voto contrario dicendo che “se una persona ha tarato il suo stile di vita sui 90mila euro all’anno, non gli si può chiedere di rinunciare a 30mila all’improvviso”.

Lo vadano a raccontare ai pensionati minimi, ai disoccupati o a tutti quei lavoratori che non prenderanno mai una pensione a causa delle loro becere leggi. La Proposta di legge presentata dal M5S farebbe risparmiare agli abruzzesi almeno 500mila Euro all’anno, è già pronta, mancano solo il sì di centro destra e centro sinistra”.

 

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