Sciopero della scuola con astensone dalla Dad: mobilitazione anche in Abruzzo

Venerdì 26 marzo in 60 città si svolgeranno le mobilitazioni per lo sciopero nazionale della Scuola, con lo sciopero dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università, non oltre il 7 aprile.

 

Le mobilitazioni nelle principali città: Roma, ore 10, Montecitorio; Milano, ore 17.30, piazza XXIV Maggio; Napoli, ore 10, piazza Dante; Firenze, ore 9.30, piazza Santissima Annunziata.

 

Le mobilitazioni in Abruzzo: Pescara, ore 10,30, Piazza Sacro Cuore; L’Aquila, ore 10,30, Palazzo dell’Emiciclo; Lanciano, ore 16, Piazza del Plebiscito. Le manifestazioni in Abruzzo sono organizzate da Priorità alla scuola Abruzzo, i Cobas Chieti – Pescara- Teramo- Giulianova, Unione degli Studenti L’Aquila, Libera Associazione Studentesca, Collettivo studentesco Lanciano. Saranno presidi statici e in sicurezza: ai partecipanti è richiesto di indossare mascherina DPI, di mantenere le distanze.

 

A studenti e genitori è richiesta l’astensione dalla Didattica a Distanza: ci sono giunte già notizie di intere classi che domani saranno disconnesse nella province abruzzesi. Con la mobilitazione nazionale Priorità alla Scuola, inoltre, chiede che una parte consistente del Recovery Fund sia riservata al rilancio della Scuola pubblica: servizi educativi per l’infanzia, scuola dell’obbligo, superiori di secondo grado, dal nido all’università, il diritto allo studio deve essere tra le vere priorità del Paese; inoltre, si chiede di garantire un incremento della spesa pubblica annua portandola almeno ai livelli della media europea, pari al 5% del PIL.

 

Il primo urgente provvedimento di riforma riguarda l’immediata riduzione del numero di alunni/e per classe, fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive. Si chiede che i finanziamenti del Recovery Fund siano utilizzati per il potenziamento di tutto il personale scolastico, con un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei docenti precari, adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi.

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