Rischio 6mila precari nelle scuole abruzzesi a settembre

Un vero e proprio grido d’allarme è giunto dall’assemblea organizzata dalla FLC CGIL Abruzzo Molise, a cui ha partecipato la responsabile del centro nazionale FLC CGIL per il precariato Manuela Pascarella, con oltre 400 lavoratori partecipanti in videoconferenza.

 

“Se non ci saranno interventi immediati, l’anno 2021/22 rischia di essere un anno nero per la scuola abruzzese”, ha spiegato il coordinatore regionale della FLC CGIL Abruzzo Molise Pino la Fratta. “Oltre agli atavici problemi con cui conviviamo ormai da anni (organici, edilizia scolastica, riduzione del tempo scuola e carenza di tempo pieno) senza interventi immediati inizieremo il nuovo anno scolastico con oltre 6.000 precari, 3.800 docenti e 1200 ATA”. Si tratta di numeri significativi, che derivano dai posti residuati dalle mancate immissioni in ruolo di docenti ed ATA nell’ a.s. 2021/22 (circa 960 posti liberi, 630 docenti e 330 ATA), dalle disponibilità derivate dai pensionamenti (circa 1260 lavoratori) e dalle supplenze sulle deroghe del sostegno e sull’organico di fatto del personale docente ed ATA (oltre 2000 posti).

 

“A questi numeri, potrebbero aggiungersi quelli relativi al cosiddetto organico Covid, ovvero il personale docente ed ATA che è stato assunto con contratto a tempo determinato per garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza in virtù dell’emergenza epidemiologica e che abbiamo chiesto di confermare e prorogare anche per l’a.s 2021/22” (circa 1.800 unità, tra docenti ed ATA). La situazione del precariato scolastico, in Italia sconta ripetuti errori del sistema di reclutamento, ha spiegato Manuela Pascarella del Centro nazionale FLC CGIL: basti pensare al blocco dei percorsi abilitanti, all’insufficienza dei concorsi banditi per soddisfare il turn-over, alla cancellazione del FIT a favore del ritorno dei concorsi ordinari. Ricordiamo che nella scorsa primavera sono stati banditi complessivamente ben 4 concorsi: ordinario scuola primaria e dell’infanzia, straordinario scuola secondaria, ordinario scuola secondaria, straordinario abilitante scuola secondaria.

 

Di questi quattro concorsi, l’unico avviato è quello straordinario per la scuola secondaria, ma secondo le attuali proiezioni un candidato su due non ha superato la prova e complessivamente potrebbero non essere assegnati circa 7.700 posti (pari al 24% dei 32 mila banditi). Volendo fare un bilancio possiamo dire che i concorsi “modello Bussetti Azzolina” non solo non hanno velocizzato il reclutamento, ma lo hanno portato in un pantano, con il precariato che ha raggiunto cifre ingestibili per l’intero sistema scolastico. La debolezza dell’attuale impianto é tema è di grande attualità, tanto che nel Recovery Plan si paventa una revisione del sistema di reclutamento. Come FLC CGIL – ha concluso la Pascarella – abbiamo chiesto al Ministro Bianchi che si nel Patto per l’istruzione ci sia un NETTO cambio di rotta sul precariato scolastico.

 

I nostri obiettivi sono chiari: è necessario garantire la copertura di tutti i posti vacanti entro settembre, assumere su tutti i posti disponibili i precari con 3 anni di servizio + gli specializzati, investire sulla formazione come chiave per valorizzare l’esperienza di tanti docenti precari che lavorano nella scuola, istituire procedure abilitanti a regime, con accessi programmati, selezioni snelle, seguite da un anno di formazione seria e poi assunzione, riconoscere ai precari l’accesso alla card docente, utile per la formazione, l’aggiornamento, l’innovazione La FLC non chiede “la  sanatoria”, come strumentalmente detto da alcuni politici ma percorsi di assunzione incentrati su procedure semplici e efficaci. Si tratta di questioni cogenti sulle quali sono state diverse le sollecitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori intervenuti in assemblea. Ora è il momento della concretezza, non si può attendere oltre: è in gioco il funzionamento della scuola.

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