Progetto AdriaMore contro il rischio idro-meteorologico VIDEO

Ridurre ulteriormente i danni provocati da calamità idro-meteorologiche alle zone costiere di Italia e Crozia, attraverso il potenziamento di un sistema integrato di monitoraggio e previsione del rischio.

 

E’ l’obiettivo del progetto europeo AdriaMore (Adriatic decision-support-system eploitation for MOnitoring and Risk management of coastal Extreme weather and flooding), presentato ufficialmente questa mattina a Pescara e di cui la Regione Abruzzo è capofila. L’iniziativa – coordinata da Paola Di Salvatore, dirigente della Regione e project manager di AdriaMore – è finanziata dal programma di cooperazione transfrontaliero Italia-Croazia 2014-2020 e vede tra i protagonisti il Cetemps dell’università de L’Aquila, l’Isac (istituto di scienze dell’atmosfera e del clima) di Lecce, la Contea di Neretva-Dubrovnik e altri organismi di ricerca e protezione civile croati. Il progetto AdriaMore punta a capitalizzare i risultati dei progetti ADRIARadNet e CapRadNet, finanziati nell’ambito del Programma IPA-Adriatico (2007-2013). Piani che hanno portato alla creazione di una rete di osservazione e previsione per la costruzione di scenari di rischio idro-meteorologico per scopi di protezione civile.

Partendo da questa filiera progettuale, AdriaMORE mira a potenziare il sistema integrato nell’area costiera e marittima compresa tra Italia e Croazia, con l’introduzione di nuovi prodotti da piattaforme spaziali di telerilevamento costiero, l’elaborazione di modelli numerici di dispersione in area costiera e l’implementazione di modelli previsionali accoppiati mare-atmosfera, unitamente a due azioni pilota di verifica in prossimità degli estuari dei fiumi Pescara in Abruzzo e Neretva in Croazia.

“Con i progetti precedenti – ha sottolineato il sottosegretario con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca – siamo già riusciti a installare un sistema che può contare su due radar in Abruzzo e due nei Balcani. Con AdriaMore la sfida è implementare questa infrastruttura, così da consentire l’elaborazione di modelli matematici utili per le previsioni meteo, ma anche come supporto tecnico-scientifico per tutte le attività connesse, con un’attenzione particolare al monitoraggio dell’ecosistema marino”.

 

 

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