Pnrr per le aree colpite dal terremoto e il rischio “cattedrali nel deserto”

Abruzzo. Il prossimo 6 aprile ricorrerà il 14esimo anniversario del terremoto che nel 2009 colpì l’Abruzzo interno. Una tragedia cui seguì, alcuni anni dopo, un altro importante sciame sismico che tra il 2016 e il 2017 travolse l’Appennino centrale.

 

In questi anni lo stato ha stanziato fondi ingenti per la ricostruzione, cui ultimamente si sono aggiunte le risorse messe a disposizione dal fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnc), pari a 1,78 miliardi di euro.

Si tratta di fondi pensati non solo per contribuire alla ricostruzione materiale, ma anche al rilancio economico dei territori colpiti. In occasione dell’anniversario del sisma del 2009, Abruzzo Openpolis ha fatto il punto con Massimiliano Giorgi, sindaco di Montereale e vice-coordinatore dei comuni del cratere sismico.
Dal confronto con il primo cittadino sono emersi molti spunti interessanti. Non ultimo il fatto che con l’enorme quantità di fondi arrivati in questi territori si rischia di costruire delle cattedrali nel deserto se non si predispone una strategia coordinata che invogli le persone a tornare.

Il Pnrr per le aree terremotate

La misura del Pnc dedicata alle aree terremotate si articola in due componenti. La prima è detta “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi” dedicata agli enti locali e dal valore complessivo di 1,08 miliardi di euro. La seconda invece è denominata “Rilancio economico e sociale” e vale 700 milioni indirizzati principalmente alle imprese.

La risorse afferenti alla prima voce sono già state parzialmente assegnate ed è quindi possibile capire come si distribuiscono sui territori e cosa vanno a finanziare. Per quanto riguarda la misura B invece, quella che contiene i fondi dedicati agli incentivi per lo sviluppo delle imprese, i bandi si sono chiusi a novembre ma ancora non sono stati resi pubblici gli esiti. Di questo ovviamente ci occuperemo in un prossimo approfondimento.

Alcuni interventi, in particolare quelli dedicati alle infrastrutture (come ferrovie e strade) ricadono sui territori di più comuni e in alcuni casi anche in province diverse. Per questi finanziamenti quindi è impossibile effettuare una territorializzazione puntuale. In tutti gli altri casi invece, grazie alle varie ordinanze emanate, è possibile individuare per ogni territorio comunale le risorse assegnate. Quelle di cui è già nota la destinazione territoriale ammontano dunque a 369 milioni di euro.

Un’importante novità riguarda il fatto che in alcuni casi le risorse inizialmente assegnate sono state incrementate grazie all’istituzione del fondo per l’avvio di opere indifferibili, di cui abbiamo raccontato nel dettaglio lo scorso gennaio [per approfondire qui]. Su 355 progetti del Pnc nell’ambito del sisma, 265 sono quelli che beneficeranno dell’incremento di risorse proveniente dal fondo.

Come spiega lo stesso Giorgi, paradossalmente i fondi aggiuntivi hanno penalizzato i comuni che erano riusciti a rispettare le scadenze.

L’Aquila si conferma il territorio che riceve la maggior parte delle risorse, pari a circa 262,6 milioni di euro. Seguono la provincia di Teramo (63,2 milioni) e quella di Pescara (12,4). [grafico dei fondi provincia per provincia]

Per quanto riguarda invece la tipologia di interventi finanziati la maggior parte dei fondi, pari a circa 85,5 milioni, va a progetti di rigenerazione urbana. Seguono l’investimento da circa 68 milioni per la costruzione del centro nazionale per il servizio civile universale a L’Aquila e i circa 66 milioni di interventi su strade statali e comunali.

Gli interventi già finanziati, comune per comune

Come già anticipato, diversi comuni riceveranno fondi singolarmente, ma ci sono alcuni interventi che vedono come destinatari enti locali associati per un totale di circa 76 milioni di euro. Negli altri casi tuttavia è possibile collegare i finanziamenti a un singolo territorio. Il comune che riceve più fondi è L’Aquila, con circa 124 milioni di euro. Al secondo posto troviamo Teramo (15 milioni) mentre al terzo Montorio al Vomano (6,5 milioni).

A livello di singoli interventi che ricadono sul territorio di un solo comune, possiamo osservare che quelli più onerosi logicamente interessano L’Aquila. Oltre al già menzionato investimento sul centro per il servizio civile, possiamo citare anche quello sul museo nazionale d’Abruzzo per un valore pari a 8 milioni di euro. Un altro investimento particolarmente significativo riguarda sempre L’Aquila e prevede interventi di riqualificazione su piazza Duomo per circa 6,3 milioni. [tutti gli interventi per la ricostruzione]

A Teramo invece è previsto il rifacimento del mercato coperto con un investimento pari a circa 6,2 milioni. Il primo dei comuni non capoluogo che incontriamo è Prata d’Ansidonia (L’Aquila) dov’è previsto un investimento di 3 milioni di euro per interventi sul castello Camponeschi.

La necessità di rispettare il cronoprogramma imposto dal fondo complementare ha generato un’anomalia nella scelta dei progetti da finanziare. Infatti ai comuni sono stati assegnati prima i fondi e solo successivamente si è deciso cosa finanziare. Una scelta che evidenzia come non sia stata fatta un’analisi dei fabbisogni dei territori a priori. Ma che può comunque essere vista come un’opportunità importante.

Abruzzo Openpolis [abruzzo.openpolis.it] è un progetto di Fondazione Openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp.

 

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