Ordinanza per mamma dirigente scolastico disattesa dall’Usr

” Una mamma, dirigente scolastico, costretta a viaggiare tutti i giorni dall’Abruzzo alle Marche per assistere la figlia gravemente ammalata, in possesso della certificazione prevista dalla L.104 che assicura il diritto ad una sede vicino alla propria residenza, vedendosi negata la mobilità, è costretta a ricorrere al Giudice che, con provvedimento immediatamente esecutivo, del 22/12/2021, ordina al D.G. dell’USR Abruzzo l’assegnazione della sede.

 

A distanza di circa due mesi dal provvedimento del Giudice, nonostante solleciti, diffide dell’Avvocato e della DIRIGENTISCUOLA, o.s. di appartenenza della dirigente, l’ordinanza  ancora non è stata eseguita”. Così Attilio Fratta, presidente nazionale della DIRIGENTISCUOLA che denuncia l’incresciosa e anomala situazione e si chiede: “Come è possibile che non venga eseguito un provvedimento del Giudice neanche dopo il giudizio di merito che conferma il provvedimento cautelare? Perché il Ministero, al quale è stato inviato dettagliato e documentato esposto, non interviene?

Possibile che comportamenti così gravi, censurabili anche penalmente, vengano tollerati? Possibile che l’UPD preposto a sanzionare i comportamenti illegittimi dei DD.GG. degli UU.SS.RR.  non avvii alcun procedimento disciplinare, peraltro obbligatorio?”.

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