Le imprese abruzzesi beneficiarie dei primi 70 milioni nel Pnrr sisma

Sono 700 i milioni che il fondo complementare al piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnc) destina alle imprese nei territori coinvolti dai terremoti che hanno colpito l’Abruzzo negli ultimi anni.

 

Di questi, poco più di 70 milioni sono stati recentemente assegnati a 470 progetti.

Com’è noto, il fondo complementare al Pnrr contiene una quota consistente di risorse destinante alle aree colpite dagli sciami sismici del 2009 e del 2016-2017. Parliamo di una cifra complessiva di circa 1,78 miliardi di euro.

Si tratta di una linea di finanziamento che abbiamo lungamente indagato sia lo scorso anno che ad aprile, in occasione dell’anniversario del terremoto del 6 aprile 2009.

Le risorse del Pnc per il rilancio del tessuto economico
I quasi 2 miliardi di finanziamento del Pnc hanno una duplice finalità: da un lato contribuire alla ricostruzione dei territori colpiti, dall’altro rilanciare l’economia. Se nel primo caso i destinatari delle risorse sono principalmente gli enti locali, nel secondo invece a beneficiare dei finanziamenti sono le imprese. Il valore di questi fondi ammonta a 700 milioni di euro.

Recentemente il commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016-2017 ha emanato alcune ordinanze con cui dispone l’assegnazione una prima parte dei fondi destinati alle aziende. Si tratta di poco più del 10% del totale delle risorse destinate alle imprese abruzzesi: 70,51 milioni di euro.

Oggi siamo in grado di rivelare in modo organico l’elenco delle imprese destinatarie.

I fondi del Pnc destinati alle aree terremotate di Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio sono stati pensati anche per il sostegno allo sviluppo economico e alla crescita delle imprese locali, anche attraverso lo stimolo all’innovazione produttiva e al rientro delle aziende che, a causa del sisma, hanno trasferito la propria attività altrove.

Si tratta dei fondi che rientrano nella cosiddetta sotto-misura B denominata “Rilancio economico e sociale”. Questi investimenti poi si suddividono in ulteriori 11 sotto-voci, che abbracciano diversi ambiti di intervento, dagli investimenti di grandi dimensioni fino al sostegno della cultura, passando per le piccole e medie imprese (Pmi), l’agricoltura, l’economia circolare e il ciclo delle macerie.

Le aziende beneficiarie

Dei 700 milioni destinati alle imprese nel Pnc complementare al Pnrr, come abbiamo detto poco più di 70 milioni sono stati assegnati lo scorso aprile a oltre 400 soggetti che ne avevano fatto richiesta. In totale sono 470 i contributi concessi

 

Di questi sono 13 sono gli interventi dove è stato concesso un contributo uguale o superiore a un milione di euro, 183 quelli con importi tra 100mila e un milione di euro, 254 quelli tra 10mila e 100mila euro di contributo. Ci sono poi 20 interventi (che si trovano in coda alla tabella) ammessi a finanziamento ma dove non viene riportato l’importo del contributo.

A livello di singoli progetti possiamo osservare che il più consistente riguarda il territorio di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. Qui infatti la ditta Promos Spa ha ricevuto un contributo di oltre un milione e mezzo nell’ambito della misura dedicata alla crescita e al rientro delle Pmi. Il secondo investimento più rilevante, del valore di 1,4 milioni, invece è localizzato su Montorio al Vomano.

In questo caso non è noto il nome della ditta beneficiaria ma è indicato il settore di intervento che è quello della consulenza in ambito di sicurezza ed igiene sui posti di lavoro. Il terzo intervento più rilevante invece ha ricevuto un contributo pari a un milione e 350mila euro ed è localizzato all’Aquila. In questo caso il finanziamento è andato alla ditta Green Meta Industry Srl sempre nell’ambito della voce per il rientro delle imprese sui territori terremotati.

Le criticità negli elenchi dei beneficiari

Una prima parte dei fondi della sotto-misura B è stata assegnata attraverso una serie di ordinanze del commissario straordinario: le numero 45, 47, 48, 49 e 50 del 2023. Dall’analisi di questi atti però emergono alcune criticità.

Purtroppo, allo stato attuale, il quadro delle risorse già assegnate alle imprese risulta essere incompleto. In primis perché buona parte dei fondi deve ancora essere assegnata. E, in secondo luogo, perché le informazioni fornite sono poche. In alcuni casi infatti non è indicato il nome delle imprese beneficiarie, in altri invece non è presente nessuna descrizione del progetto finanziato.

Per questo sarà necessario continuare a monitorare il quadro di questi investimenti anche in futuro.

Osserviamo inoltre che queste assegnazioni sono arrivate in ritardo. Come si legge anche dall’ultima relazione della ragioneria generale dello stato sull’avanzamento del Pnc, infatti, le assegnazioni erano attese entro la fine del 2022. Una scadenza evidentemente non rispettata, considerato che gli atti in questione sono stati pubblicati alla fine di aprile.

Inoltre, come si legge anche su Next Appennino (il portale creato appositamente per informare i cittadini sull’avanzamento dei lavori per quanto riguarda i fondi Pnc) si parla di “prime graduatorie”. Buona parte delle risorse infatti non è ancora stata assegnata. Inoltre, in alcuni casi si trovano proposte che risultano ammissibili a finanziamento ma non è specificato l’ammontare assegnato.

Oltre a ciò, alcune proposte risultano essere ancora sub iudice. Questo perché, nella maggior parte dei casi, la documentazione fornita dalle imprese risulta essere incompleta. Per questo è stato concesso loro del tempo ulteriore per completare la candidatura.

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