Abruzzo. Con la Delibera 76 del 16 febbraio scorso la Giunta regionale della Regione Abruzzo sopprime l’ufficio Emigrazione dell’Ente, nonostante lo stesso sia previsto (oltre che indispensabile) dalle leggi 47/2004 e 43/2012.
Le competenze sono trasferite dal settore Lavoro e Sociale al Turismo ma non si capisce chi avrà l’importante ruolo previsto dalla norma regionale per rispondere alle tante istanze degli oltre 1,3 milioni di abruzzesi nel mondo, visto che la ormai ex funzionaria del settore, Laura Di Russo, non s’è trasferita ed è rimasta per ora senza funzioni”. A denunciare la grave novità è Pierluigi Spiezia, componente l’Osservatorio Emigrazione dell’Abruzzo in rappresentanza della Fnsi-Sga e in passato addetto stampa e portavoce della Presidenza Cram (Consiglio regionale abruzzesi nel mondo), la consulta che rappresenta le centinaia di associazioni iscritte all’Albo regionale, in 23 nazioni e in tutti e cinque i continenti.
“La parola Emigrazione è, dunque, scomparsa dall’organigramma della Regione Abruzzo – prosegue il giornalista che da decenni si occupa dei problemi di emigrati e immigrati – Rimane solo il Cram e, di fatto, è scomparso pure lo stesso Osservatorio in cui siedo, che il governatore Marco Marsilio, presidente anche di Cram e Osservatorio, non convoca dalla fine del 2019, nemmeno per sostituire due illustri componenti scomparsi: Luciano Lapenna dell’Anci e Giuseppe Mangolini dell’Aitef”.
Fra le sue funzioni l’ufficio Emigrazione svolgeva il compito di Segreterìa e coordinamento del Cram che in questa legislatura si è riunito online durante la pandemia e due volte in presenza, a Perth (Australi) nel 2019 e a Vasto nel settembre 2022. Nei prossimi mesi è in programma la riunione 2023 a Johannesburg (Sudafrica).
“Nelle leggi che disciplinano l’Emigrazione si dà per ‘scontato’ – prosegue – il riferimento dell’Ufficio che sovrintende all’organizzazione delle assemblee, che raccoglie le richieste di iscrizione all’Albo regionale dei club, che ha il compito di vigilare sulla correttezza delle informazioni fornite dalle associazioni, che provvedere a istruire le pratiche per i contributi previsti dalla norma: si può eliminare un ufficio che per legge è previsto dalla stessa Regione e che in passato aveva anche più addetti?” chiede Spiezia, anche alll’opposizione in Consiglio regionale che finora non ha sollevato il caso che, invece, turba e preoccupa la comunità dei corregionali fuori regione.
L’ufficio soppresso, nel rispetto della Legge 47/2004, “ha il compito di mantenere vivo il rapporto con le Comunità all’estero, di sviluppare iniziative di solidarietà nei confronti degli emigrati indigenti, di valorizzare il ruolo degli organismi associativi. E soprattutto il Cram è la Consulta che indirizza la Regione verso azioni tese a mantenere stretti i legami degli emigrati abruzzesi con la regione. Non si capisce – si chiede il giornalista-consigliere – ora a chi dovrà indirizzare le proprie osservazioni e i bisogni rilevati nei Paesi fuori dall’Abruzzo. Senza l’ufficio Emigrazione sembra ci si dovrà rivolgere solo ed esclusivamente al Turismo. Ma i problemi che hanno gli abruzzesi emigrati non sono di tipo turistico, piuttosto di tipo burocratico, sociale o sanitario: a chi si dovranno rivolgere?
“E così – conclude – mentre in tutta Italia oggi si parla di Turismo delle Radici ed Emigrazione di ritorno grazie a un’iniziativa promossa dalla Farnesina anche per l’Abruzzo, quest’ultima cancella perfino il nome nella miriade di nomi eletti a dignità di ufficio. Come dire, l’emigrazione non è più un nostro problema, me è solo una declinazione particolare del modo di intendere il Turismo.