La resilienza del sistema sanitario ai tempi della pandemia

Il lungo e difficile cammino affrontato dalle istituzioni sanitarie, dall’insorgenza della pandemia con le difficoltà iniziali di tenuta del sistema ospedaliero, fino ad oggi, è stato ripercorso, a L’Aquila, in un convegno organizzato dall’Accademia delle Scienze d’Abruzzo sul tema “COVID-19: due anni di sfide per il sistema sanitario italiano”.

 

Nel suo saluto, l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì ha richiamato gli sforzi fatti dalla Regione durante la pandemia per assicurare, con gli opportuni interventi normativi ed economici, la funzionalità del sistema ospedaliero e della rete territoriale dei servizi.  “Gli ultimi due anni – ha detto l’assessore Verì – ci hanno visto in prima linea nell’affrontare l’emergenza a cui abbiamo dato una risposta immediata con una serie di misure urgenti. Abbiamo dovuto riorganizzare tutto il nostro sistema sanitario. Ma oltre al potenziamento dei reparti ospedalieri, particolare attenzione l’abbiamo riservata alle attività sul territorio dove abbiamo istituito le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), tra le prime regioni italiane, puntando sulla innovazione tecnologica, sulla la sanità digitale. Abbiamo attivato la  telemedicina e la telerefertazione. Abbiamo pensato ai fragili  innanzitutto e  a tal proposito, vorrei ricordare la teleriabilitazione per i ragazzi autistici e la vaccinazione per i caregiver” E’ un piacere avere qui con noi oggi il Presidente Brusaferro che è stato un punto di riferimento essenziale per il nostro sistema sanitario nel periodo di massima emergenza”.

Attraverso una narrazione analitica e appassionata, il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro  ha ripercorso con dati ed evidenze il tragitto, illustrando i passaggi fondamentali, dalla gestione del lockdown al successo della campagna vaccinale.

Il curatore dell’iniziativa è stato Marco Valenti, coordinatore della classe sanitaria dell’Accademia (ente ufficialmente riconosciuto dalla Regione Abruzzo con legge del 2014)  e docente universitario aquilano che ha sottolineato il ruolo decisivo assunto dalla ricerca epidemiologica e clinica per il controllo della pandemia: “Il COVID-19 – ha affermato il prof. Valenti – ha determinato un impatto con esiti devastanti sullo stato di salute delle popolazioni mondiali, con effetti non solo in acuto per la gestione delle emergenze mediche che hanno messo sotto stress i sistemi sanitari, ma anche di tipo cronico,  con particolare riferimento alla salute e al benessere mentale di popolazioni esposte a fragilità. Il nostro sistema sanitario dovrà affrontare adeguatamente queste nuove esigenze”.

 

Il direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale, Pierluigi Cosenza, ha delineato in particolare, le attività svolte dai diversi tavoli di coordinamento sulle attività cliniche e territoriali, evidenziando come dal lavoro dell’ASR siano emerse le prime indicazioni, anche a livello nazionale, per la definizione di protocolli sugli effetti a medio-lungo termine dell’infezione noti come “long-Covid”. A completare la descrizione dello scenario abruzzese il primario di malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi, che ha descritto il lavoro di prima linea dei medici e degli operatori sanitari e il direttore generale della ASL1, Ferdinando Romano che ha richiamato l’importanza delle strategie di programmazione sanitaria. Al termine del convegno, il presidente dell’Accademia Aniello Russo Spena ha conferito al prof. Brusaferro il titolo di Socio onorario per gli alti meriti scientifici e professionali conseguiti.

 

 

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