Fase 3 l’Abruzzo non è ancora pronto. Pettinari: caos per sanità e trasporti

Dalla Fase 2 alla Fase 3 per il contrasto al contagio da Coronavirus, la sanità e i trasporti in Abruzzo non si sono fatti trovare pronti. Enormi i disagi degli utenti che hanno spinto il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari a intervenire sulla questione.

 

“Questo caos generato in due dei settori più importanti di competenza di Regione Abruzzo, sanità e trasporti, palesano l’incapacità di gestione a trazione Lega-Fratelli D’Italia e Forza Italia. Troppo impegnati, forse, con delibere spot e propaganda probabilmente non si rendono conto di cosa accade per le strade e fuori dagli uffici o dalle telecamere delle dirette social. Una giunta incapace di gestire Sanità e Trasporti è meglio che vada a casa” il commento arriva nel corso di una conferenza stampa davanti al Palazzo del consiglio regionale a cui ha partecipato una folta delegazione di cittadini stanchi di questa situazione.

“Oltre alle croniche carenze in tema di Sanità, a causa dell’incapacità di programmazione, ci troviamo davanti a un aumento esponenziale delle liste d’attesa per gli esami diagnostici. Tutte le visite prenotate pre covid – spiega Pettinari – sono state sospese e adesso le Asl, soprattutto quella di Pescara, non riescono a riposizionare le visite che si stanno accumulando alle nuove richieste, creando un congestionamento dei servizi che ha dell’incredibile. Tanti cittadini ci chiamano esasperati perché addirittura sono stati invitati a ripartire da zero con la prenotazione presso i CUP, altri sono stati rinviati a mesi di distanza, e altri spostati in strutture diverse da quelle che erano previste. Insomma una situazione gravissima soprattutto in quei casi di patologie gravi o debilitanti che necessitano di controlli periodici programmati.

 

Negli uffici ci sono faldoni enormi per il riposizionamento delle visite che con fatica saranno smaltiti garantendo un servizio adeguato. Un sistema vergognoso che potrebbe portare all’affollamento dei Pronto soccorso assaliti dai pazienti che, impossibilitati a effettuare giusti controlli, si troveranno a gestire problematiche di urgenza. E questo sarebbe davvero catastrofico per gli ospedali, già in difficile ripresa dopo il picco di contagi da covid. A queste carenze gestionali si aggiungono quelle strumentali e di mancanza di personale: rischiamo di creare un effetto domino che farebbe collassare l’offerta sanitaria in Regione. Un esempio eclatante è rappresentato dal distretto sanitario di base di Pescara sud che si trova senza nemmeno un ecografo funzionante a servire una utenza di oltre 60 mila persone perché l’unico ecografo presente, tra l’altro obsoleto, si è rotto.

Credo, quindi, che sia necessario uno stanziamento immediato di almeno 10 milioni di euro per l’assunzione di nuovo personale e di nuove strumentazioni che potrebbe consentire il corretto svolgimento delle visite. Del resto sono stati utilizzati tutti i fondi arrivati dallo Stato per la creazione dell’Ospedale Covid a Pescara, che oggi è semi deserto, e altrettanti la regione si dovrebbe impegnare a trovarli per la medicina territoriale.

Ma la Fase 2 ha messo in evidenza un’altra grave situazione di crisi in Abruzzo, ovvero quella dei Trasporti – incalza Pettinari – Abbiamo le corse dimezzate e gli autobus possono portare meno della metà dei passeggeri per via delle norme anti contagio. Ci avevano promesso che entro giugno sarebbe stato riattivato almeno il 70% dei servizi TUA, ma a oggi così non è stato. I cittadini rimangono per ore in attesa dei bus alle fermate e si vedono passare davanti i mezzi che hanno raggiunto il limite consentito di passeggeri. Cosa stanno aspettando a ripristinare le corse e aumentare il numero dei mezzi in circolo? I contributi che la Regione versa all’azienda TUA sono sempre gli stessi, molti dipendenti sono ancora in cassa integrazione e quindi pagati dallo Stato.

 

Perciò non ci vengano a raccontare che mancano i fondi, perché non sarebbe credibile! Chiedo formalmente che sia riattivato il 100% delle corse, che i dipendenti escano finalmente dalla cassa integrazione e tornino a tempo pieno a guidare gli autobus e che sia garantito un servizio pubblico di trasporto adeguato.

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