“La ricerca dei colpevoli è a questo punto fuorviante e rischia di far perdere tempo prezioso. E’ necessario lavorare immediatamente e recuperare i mesi persi perché la sopravvivenza di migliaia di imprese è in pericolo”.
Lo dice Coldiretti Abruzzo in merito alla possibile perdita di fondi comunitari che potrebbe verificarsi entro il 31 dicembre a danno delle aziende agricole della Regione Abruzzo con il disimpegno di ben 30milioni di euro relativi al Programma di sviluppo rurale. “E’ un rischio sempre più realistico di cui abbiamo parlato più volte e che abbiamo cercato di evitare non solo con le parole – dice Coldiretti Abruzzo – non più tardi della scorsa estate abbiamo anche consegnato all’assessorato un documento programmatico, in cui evidenziavamo l’emergenza e fornivano soluzioni sul da farsi”.
Ma il tempo è passato e i risultati sono noti. “Abbiamo tre mesi per rimediare – aggiunge Coldiretti Abruzzo – la ricetta è sempre valida, ora però occorre uno sforzo straordinario che può arrivare solo dalla struttura regionale. Confidiamo in tal senso nell’attenzione e nell’impegno dei dipendenti che vorranno farsi carico delle sorti delle imprese”. Per Coldiretti due sono le strade da seguire: da una parte fronteggiare l’emergenza con la risposta immediata degli uffici dell’assessorato regionale che dovrebbero recuperare il tempo perso con un “superlavoro” nei mesi estivi e con una linea di azione ben definita: concludere le istruttorie iniziate, pubblicare le graduatorie e mettere a bando le misure restanti con un occhio di riguardo a quelle più gettonate come il primo insediamento, l’ammodernamento e l’agroambiente.
Niente bandi a sportello, però, sottolinea Coldiretti, che per tutelare le richieste di aiuto propone principalmente la formula dello “Stop and go”, già attuata in regioni come Lombardia, Umbria, Basilicata e Valle d’Aosta. “In tali tipologie di avvisi il bando è diviso in una serie di intervalli temporali denominati finestre – spiega Coldiretti – A ciascuna finestra è associata una dotazione che è una quota parte della dotazione complessivamente messa a bando. Al termine di ogni finestra vengono stilate delle graduatorie che riguarderanno tutte le domande presentate nell’ambito della fase di riferimento”.
Altro discorso per il prossimo futuro, che dovrà essere caratterizzato da una rivisitazione dell’impostazione generale del PSR che premi “un generale snellimento della burocrazia e delle procedure che pesi meno su un apparato regionale evidentemente sofferente e sulle tasche degli agricoltori che fanno le spese di queste inefficienze”. Ma per Coldiretti bisogna fare presto. Ogni minuto è prezioso e non può essere sacrificato.