Diabetici abruzzesi: “scarsa attenzione dalla giunta regionale”

Nella conferenza stampa tenuta questa mattina nella nuova sede della Diabetologia di via Rieti a Pescara, i Consiglieri Regionali PD Antonio Blasioli e Silvio Paolucci, assieme a Marco Mandolini (utente del servizio), hanno illustrato le criticità diffuse nei reparti di Diabetologia sul territorio abruzzese e i disagi e ritardi che i pazienti diabetici continuano a subire, nonostante le segnalazioni riportate all’attenzione della giunta regionale di centrodestra e l’interpellanza presentata e discussa in Consiglio regionale il 18 maggio 2021 con la richiesta di un impegno per tutelare i pazienti diabetici danneggiati quotidianamente da disservizi già da tempo noti e segnalati, cui non sono state date risposte sufficienti, esaustive e risolutive.

 

Il Partito Democratico ha tenuto la conferenza stampa con Marco, un utente che si è scontrato con il problema dell’inaccessibilità alla struttura, per riprendere alcuni disservizi trattati nell’interpellanza discussa in Consiglio il 18 maggio 2021 e per denunciare che i problemi per i diabetici non solo non sono stati risolti, ma si sono acuiti.

 

① Dal 16 settembre la UOC Endocrinologia e Malattie Metaboliche (Diabetologia), che trovava sede a piano terra del palazzo che attualmente ospita il Covid hospital, è stato trasferito al quarto e quinto piano del Distretto di via Rieti. Si tratta, sulla base di quanto viene comunicato, di un trasferimento definitivo, ma è una scelta grave per l’utenza e illogica per una serie di ragioni che oggi vogliamo evidenziare.

Il primo dei motivi oggi ce lo testimonia Marco, un utente costretto a muoversi in carrozzella e che, un paio di settimane fa, non ha potuto accedere all’Unità. Tralasciando il problema del parcheggio (che c’è sicuramente), ciò che più è grave, per una particolare categoria di utenti, è l’inaccessibilità del servizio. Parliamo delle persone in carrozzella che non riescono ad accedere al Piano rialzato. Arrivati in via Rieti infatti, c’era, fino a qualche giorno fa, un montascale (che non permetteva la salita di alcune carrozzelle come quelle di Marco).

 

Come vedrete, in questi giorni la Asl (dopo le proteste) ha realizzato un ulteriore ascensore che servirà a raggiungere il piano rialzato –  (la cui base al momento non è a filo del pavimento – ha un gradino di circa 8 cm di altezza), ma se anche gli utenti come Marco dovessero accedervi, si scontrerebbero poi con gli ascensori del piano rialzato che portano al 4 e 5 piano, dove la sua carrozzella non entra. Sono ascensori rettangolari con una cabina di circa 92cm*120cm e un’apertura delle porte di 80 cm. Ciò significa che quando Marco supererà i primi 8 scalini, così come chi ha una carrozzella come la sua, non riuscirà ad arrivare a diabetologia.

La scelta di trasferire qui la UOC di Diabetologia comporta quindi, prima di tutto, l’impossibilità di accedere al servizio. Occorre tenere presente che, con questo trasferimento di sede, sono circa 100 le persone che si recano quotidianamente qui per le 4 discipline legate alla UOC. Ci chiediamo come sia stata possibile una tale scelta e chi risponderà di questo. Come sia stato possibile limitare il diritto alla salute di questi utenti in un momento in cui si parla tanto di libero accesso e abbattimento delle barriere architettoniche e che proprio una Asl compia una scelta del genere. Per questo oggi siamo qui e chiediamo un intervento immediato e risolutivo per tutti gli utenti.

 

② Resta immutato anche il problema della distribuzione dei presìdi per i diabetici. Formalmente la distribuzione si effettua ancora presso gli ospedali e i distretti, costringendo persone diabetiche a effettuare numerosi km dai Comuni di residenza verso questi centri. Il 18 maggio abbiamo chiesto con un’interpellanza, in aula, alla Giunta Marsilio a che punto fosse la distribuzione DPC (di e per conto). La nostra Regione, assieme alla Liguria, è l’unica d’Italia che costringe i diabetici a spostarsi verso gli ospedali del capoluogo da ogni Comune dell’entroterra o montano, per la distribuzione dei presìdi. Ciò significa aggravare la situazione dei malati e pesare economicamente sulle famiglie. A luglio 2020 alcuni articoli di stampa ci davano per prossima la soluzione. E’ trascorso quasi un anno e sentire rispondere l’Assessore Verì che “il Dipartimento della Sanità è in fase di valutazione riguardo alla fattibilità del modello di distribuzione in modalità DPC, previo accordo con le associazioni delle farmacie pubbliche e private …”, significa ribadire ancora una volta il totale disinteresse. Da allora sono trascorsi altri sei mesi e per il ritiro di aghi, siringhe per insulina, lancette pungi dito, glucometro e strisce reattive per glicemia il diabetico abruzzese deve ancora spostarsi dalla propria abitazione verso i centri di distribuzione, con aggravio di tempo, salute e spese. Ciò avviene ogni due mesi circa ed è una situazione medioevale. Le farmacie potrebbero servire allo scopo e garantire la possibilità di una distribuzione all’interno dei singoli Comuni, ma non disdegniamo altre soluzioni da adottare che garantiscano direttamente l’arrivo a domicilio dei presìdi. Ciò che scandalizza è l’immobilismo verso questa problematica. Sono inoltre sempre più insistenti le voci di un trasloco anche del centro di distribuzione dei presìdi di Pescara. E’ già criticabile la decisione di separarla dal reparto, non vorremmo che la nuova scelta fosse addirittura peggiorativa e quindi chiediamo che, nelle more dell’adozione della distribuzione “di e per conto” DPC, questa scelta sia chiarita, partecipata e complementare ad una presa d’atto che la UOC Endocrinologia e Malattie Metaboliche (Diabetologia) non può restare qui e deve tornare all’interno della cittadella ospedaliera.

 

③ Il trasferimento del servizio di Diabetologia in via Rieti non riscontra solo un problema di accesso alla struttura. A rimetterci sono anche le consulenze, che prima venivano svolte in reparto dai medici di diabetologia e oggi sono affidate al reparto di medicina, che però ha già carenze di organico. Con lo spostamento delle consulenze nel distretto, questo servizio ha difficoltà ad essere svolto, come sono diventate difficili anche le consulenze delle persone diabetiche che accedono al pronto soccorso. Spesso, quando una persona si scopriva diabetica, dopo il passaggio al Pronto soccorso veniva accompagnata da un OSS o da una terza unità in Diabetologia, dove riceveva informazioni e spiegazioni sul quando e come svolgere in maniera corretta le misurazioni da effettuare con regolarità a casa, educazione all’utilizzo dell’insulina. Con il trasferimento della Diabetologia in una sede diversa dall’Ospedale ciò non avviene più. Il Pronto Soccorso procede al ricovero del paziente diabetico grave (con conseguenze per il ricoverato, ma anche per i costi sanitari) o addirittura chiede al diabetico di raggiungere via Rieti in autonomia, ed è proprio capitato che un soggetto con una glicemia alta si sia recato a piedi e da solo dall’Ospedale al distretto di via Rieti! Insomma una situazione grave, che potrebbe esporre anche a delle serie responsabilità e che va attenzionata immediatamente.

 

④ Il PDTA deliberato nel 2016 è rimasto solo carta stampata. Da un monitoraggio su tutto il territorio abruzzese è emerso che, nonostante siano stati deliberati dalle Asl i rispettivi documenti di recepimento del PDTA, non si è ancora provveduto ad adeguare le strutture Diabetologiche e i Team diabetologici. Questa è una realtà in tutto il territorio abruzzese.

 

 

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