Covid, ‘screening scolastico ha certificato un boom di contagi nelle scuole abruzzesi’

“Incomprensibile la soddisfazione espressa dalla Regione Abruzzo per la campagna di screening attuata, che ha scovato 2356 casi su 93328 studenti”.

Lo ha dichiarato la Cisl Abruzzo-Molise precisando che “uno screening svolto nelle peggiori condizioni, con ore ed ore di fila dei partecipanti in pessime condizioni climatiche all’esterno delle strutture ed in condizioni di grande assembramento nella stragrande maggioranza dei casi”.

“Peccato che lo screening ha coinvolto solo il 60% degli alunni e, se la percentuale di positivi asintomatici riscontrata, ovvero circa il 2,5%, vuole essere considerata anche sul restante 40% della popolazione scolastica, questo significa che nella giornata di ieri nelle scuole abruzzesi sono probabilmente tornati in presenza oltre 1500 positivi asintomatici ovvero quasi una decina di casi per scuola. Bisogna augurarsi di aver individuato tutti i casi asintomatici, perché se invece la percentuale verrà confermata anche nel restante 40% non
sottoposto a screening, allora assisteremo ad una esplosione di casi. Se non era nelle possibilità della Regione rinviare il ritorno in presenza nelle scuole, sicuramente era possibile uno screening svolto per tempo, su più giorni, in condizioni diverse (ad esempio per singolo plesso scolastico o singola istituzione scolastica) e soprattutto cercando di arrivare a percentuali prossime alla totalità”.

“Un compito che svolge la scuola é quello di valutare la performance e decisamente lo screening attuato non può essere considerato nemmeno di livello sufficiente, fermo restando il grande apprezzamento per tutti coloro che volontariamente (medici, infermieri, ausiliari, protezione civile, ecc…) hanno prestato la propria opera”, conclude il sindacato.

 

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