L’85% dei decessi legati al Covid-19 registrati in Abruzzo negli ultimi tre mesi ha riguardato persone non vaccinate o con ciclo vaccinale incompleto (una sola dose o due dosi da oltre cinque mesi), mentre solo il 15% ha riguardato pazienti con tre dosi o con due dosi da meno di cinque mesi.
E’ quanto emerge da un approfondimento condotto dal Referente sanitario regionale per le emergenze, Alberto Albani, che ha illustrato gli esiti dello studio nel corso dell’Unità di crisi regionale che si è svolta oggi. In particolare, negli ultimi tre mesi in Abruzzo i decessi sono stati 171: 119 riguardano persone over 74, 35 sono relativi a persone di età compresa tra 65 e 74, 15 nella fascia di età 45-64, due nella fascia 21-44; nessun decesso è stato registrato tra persone di età compresa tra zero e 20 anni. L’età media dei deceduti è di 79,36 anni.
Del totale dei decessi, ben 78 casi, pari al 46%, hanno riguardato persone non vaccinate – l’incidenza è altissima se si considera che i soggetti senza neppure una dose sono una quota assolutamente minoritaria -, quattro (2%) hanno riguardato persone con una sola dose, 62 (36%) hanno riguardato persone con due dosi da più di cinque mesi, undici (6%) hanno riguardato persone con due dosi da meno di cinque mesi e 16 (9%) hanno riguardato pazienti con tre dosi.
“Dall’analisi di questi dati – commenta Albani – si evince, in modo evidentissimo ed inoppugnabile, che coloro che si sono sottoposti a ciclo vaccinale completo, con due dosi da meno di cinque mesi o con tre dosi, sono protetti dal rischio di morte in modo di gran lunga superiore ai non vaccinati o ai parzialmente vaccinati. L’auspicio è che questi dati fungano ulteriormente da stimolo a tutti coloro che sono ancora scettici o incerti sui vaccini”.