Tortoreto. Una sentenza della Corte d’Appello de L’Aquila condanna la Regione Abruzzo a risarcire i lavoratori dell’Arit vincitori di concorsi a tempo indeterminato per i profili tecnici e stabilisce la loro assunzione immediata a partire dalla data della sentenza.
La vicenda inizia nel 2009 quando l’Arit bandisce diversi concorsi, sia per amministrativi che per tecnici-informatici, assumendo in ruolo soltanto i primi e lasciando fuori i profili tecnici. Nel corso degli anni, per fare fronte alle esigenze funzionali relative ai progetti assegnati all’Arit si è fatto ricorso a personale tecnico a tempo determinato. Successivamente i suddetti contratti sono stati prorogati per consentire la prosecuzione delle attività ancora in itinere e sono scaduti nel febbraio 2013 quando sono diventati non più prorogabili per espressa previsione di legge (art. 4 del Dlgs 36/2001).Dopo anni di battaglie, i quattordici vincitori dei concorsi a tempo indeterminato per i profili tecnici decidono di presentare ricorso contro l’Arit e la Regione Abruzzo ed il Giudice del Lavoro del Tribunale di Teramo li condanna a risarcire di ben 20 mensilità ogni dipendente che doveva essere assunto a tempo indeterminato.A questo punto, l’Arit decide di appellarsi contro la sentenza del Tribunale di Teramo del 29 marzo 2012, ma la Corte di Appello dell’Aquila, in data 14.06.2013 deposita una sentenza choc per la Regione Abruzzo: non solo conferma il risarcimento del danno ma aggrava la posizione dell’Ente regionale, obbligandolo ad assumere immediatamente i lavoratori nel profilo professionale di cui risultano vincitori.“ E’l’ennesimo pasticcio della giunta Chiodi nella gestione del personale regionale” commenta Claudio Ruffini “ ci sembra un film già visto con la Ria che finora ha prodotto solo lo sfascio della macchina amministrativa ed un mega contenzioso, di cui è impossibile tracciarne i confini.”Il consigliere del Pd punta il dito contro Chiodi e l’assessore Carpineta, da tempo assenti su questo problema che rischia ora di svuotare le casse del bilancio regionale.“Più volte, assieme ad altri colleghi, ho sollecitato l’assessore Carpineta ad intervenire, ma non sono servite interrogazioni, risoluzioni e decine di comunicati stampa per ottenere un suo interessamento concreto nella vicenda. La politica regionale è rimasta a guardare e come troppo spesso capita in Abruzzo, le decisioni sul personale ce le ritroviamo per via di sentenze dei giudici. La Carpineta deve spiegare agli abruzzesi quali risultati ha ottenuto in materia di personale. Ma soprattutto chi pagherà i danni erariali derivanti dalla sue discutibili scelte? ” dice Ruffini.Finora le sentenze che condannano la Regione all’immediata assunzione dei profili tecnici sono soltanto tre, ma altre arriveranno, essendo che i ricorrenti erano in quattordici.”Bisogna precisare che questo pasticcio ha nomi e cognomi evidenti. Basti pensare che l’Arit già nel 2010 aveva richiesto alla Regione la possibilità di assumere i 14 lavoratori nei profili tecnici. Una richiesta che è stata rinnovata nel dicembre 2012 e che a tutt’oggi non ha mai ricevuto una risposta. Quindi il risultato di questa inerzia ed incapacità della giunta è lampante” conclude Ruffini “una politica inadeguata che ha prodotto non soltanto la negazione dei diritti dei lavoratori ma soprattutto un enorme sperpero di denaro pubblico oltre ad una pubblica amministrazione inefficiente. In pratica il contrario di quello che un buon amministratore del personale si dovrebbe prefiggere. E dobbiamo ringraziare l’azione positiva condotta dall’Arit che ha permesso di limitare i danni economici alle casse regionali, altrimenti ci saremmo ritrovati difronte ad un nuovo caso Ria. Noi l’avevamo detto e ridetto che c’erano soluzioni alternative ma il duo Chiodi e Carpineta ha fatto orecchie da mercante ed adesso è arrivato il conto con gli interessi.”
Il commento di Marinella Sclocco, consigliera del Pd. “Era talmente tanto evidente l’incapacità della Regione a gestire la situazione del personale Arit che, alla vigilia della discussione della mia interrogazione, vengo informata della sentenza che invita la Regione e l’ARIT a costituire rapporti di lavoro per tre dei 14 lavoratori che erano stati protagonisti di procedure di stabilizzazione e concorsuali. La regione pur sapendo che l’ARIT non poteva più disporre di personale flessibile, pur avendo con la precedente giunta messo a disposizione del personale regionale, avallando il percorso di stabilizzazione, aveva bloccato tutto su esposto del Controllo ispettivo. Il risultato? Blocco ingiustificato lungo tre anni. Finalmente la sentenza ristabilisce l’ordine e dichiara evidentemente l’incapacità nella gestione del personale della Regione da parte dell’odierna maggioranza. La Regione è stata condannata a pagare tre anni di stipendi arretrati ai tre lavoratori che avevano fatto ricorso contro il blocco ingiustificato delle procedure di stabilizzazione. Domani, nonostante la sentenza odierna, chiederò comunque i motivi per cui la Giunta non ha ancora provveduto all’approvazione della programmazione triennale del fabbisogni del personale sperando non si facciamo trovare ancora una volta inadempienti ingiustificatamente. Ricordo che questa sentenza é la prima di altri ricorsi al blocco delle procedure concorsuali”.