Caso Tarantini, spuntano le intercettazioni degli sms tra Lavitola e Amicone

Valter-LavitolaL’Aquila. “Francamente oltre che sfiduciato sono deluso e mi sento preso in giro. Credo che il presidente, per quanto impegnato, se qualcuno gli ricordasse chi sono… Cosa ho fatto e le promesse fatte a me, si arrabbierebbe e chi mi dovrebbe designare sa quale è l’incarico possibile”. “Ti dò la mia parola che farò leggere il tuo sms al presidente. Ti assicuro che non dimentico”.

Sarebbe questo lo scambio di sms tra il direttore dell’Avanti Valter Lavitola e il presidente dell’Arta Abruzzo Mario Amicone (ex consigliere regionale ed ex assessore Udc della giunta Pace, ora esponente della lista “Rialzati Abruzzo”), spuntato fuori dalle intercettazioni relative all’inchiesta della procura di Napoli e pubblicato questa mattina dal Corriere.it in un articolo di Fiorenza Sarzanini.

Le reazioni del mondo politico non sono tardate ad arrivare. “Se la ricostruzione del Corriere è giusta” commenta in proposito Maurizio Acerbo, consigliere regionale Prc, “Amicone evidentemente non si sentiva appagato dall’incarico ricevuto essendo gli sms successivi alla sua nomina all’ARTA. Incontentabile? Escono confermate le ragioni della protesta di Rifondazione Comunista contro la nomina di un personaggio come Mario Amicone ai vertici dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Si conferma che la “rivoluzione meritocratica” di Gianni Chiodi è una presa in giro. Non sapevamo che a selezionare le nomine fosse un personaggio come Lavitola! Possiamo facilmente intuire cosa Amicone ha fatto per il Berlusconi: tutti ricordano il cambio di schieramento di Amicone alla vigilia delle regionali, l’abbandono dell’UDC e il sostegno elettorale dato a Gianni Chiodi. Il quadro che emerge sul PDL abruzzese e nazionale è sempre più squallido. Dopo la cricca degli amici di Verdini e Gianni Letta, ora finiamo nelle indagini sui “papponi” e le estorsioni. Rifondazione Comunista chiede le immediate dimissioni di Mario Amicone dal vertice dell’ARTA e invita lo stesso Presidente Chiodi a riflettere sulla sua permanenza alla Presidenza della Regione Abruzzo”.

Dello stesso avviso anche Carlo Costantini, capogruppo IdV in Consiglio regionale e Cesare D’Alessandro, vicecapogruppo. “Ora che sappiamo che il latitante Lavitola è il gancio di Amicone con il PdL e con Chiodi” commentano in proposito “e visto che Amicone non è un esperto in materie ambientali, Chiodi deve spiegare agli abruzzesi perché lo ha nominato alla Direzione Generale dell’ARTA. Se non lo farà, ci penseremo noi”.

Sulla questione interviene anche il senatore Alfonso Mascitelli, segretario regionale dell’IdV, che dichiara: “Se dovessero essere confermati i contenuti delle intercettazioni, ci troveremo di fronte ad un fatto di gravità inaudita. Il Direttore generale di un ente regionale, che ha compiti di grande responsabilità strategica, deve essere come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto e dubbio. Se fossimo in un paese normale non avremmo dubbi sulle immediate dimissioni di Amicone dall’Arta; visto, però, che è tutt’ora in buona compagnia di esponenti del centrodestra coinvolti, a vario titolo, in vicende e scandali giudiziari è facile immaginare che continuerà a restare al suo posto con un lauto stipendio, pagato con le tasse degli abruzzesi ed i favori di Lavitola”.

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