Riforme, l’Abruzzo dice addio a cinque enti regionali

riforme_abruzzoL’Azienda Promozione Turistica (Aptr), l’Agenzia per i Servizi di Sviluppo Agricolo (Arssa), l’Agenzia per l’Informatica e la Telematica (Arit), Abruzzo Lavoro e Agenzia Sanitaria regionale. Sono questi i cinque enti regionali a cui gli abruzzesi dovranno rinunciare. La loro soppressione è stata comunicata oggi dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, il quale ha parlato “di una vera e propria rivoluzione nella governarce dell’intera regione” e di una “svolta epocale che solo questo governo e questa maggioranza politica sono in grado di portare avanti”.

L’annuncio del Governatore, accompagnato dalla rosa degli assessori al completo, è arrivato al termine della Giunta regionale che ha deliberato la prima tranche della riforma degli enti. Si tratta di un doppio disegno di legge che sopprime l’Arssa e l’Aptr, due fra gli enti regionali più importanti, che impiegano gran parte delle risorse destinate agli enti strumentali.

“La prossima settimana” ha detto Chiodi “saranno presentati in Giunta i disegni di legge per sopprimere Abruzzo Lavoro, Arit e l’Agenzia sanitaria regionale. Ci troviamo di fronte ad una svolta epocale che mira a razionalizzare le risorse umane, a migliorare l’efficienza dei servizi regionali e a contenere i costi in settori nei quali in passato la politica ha fatto operazioni poco trasparenti”.

Quale sarà, dunque, il destino dei lavoratori? Il personale verrà trasferito nelle direzioni regionali di competenza, al settore agricoltura per l’Arssa, al settore Turismo per l’Aptr.

“Si tratta di una decisione che è stata fatta in assoluta armonia tra tutti i soggetti di una parte politica regionale. Governo e maggioranza consiliare appoggeranno e voteranno questi disegni di legge. Il messaggio è chiaro: esiste una classe politica responsabile che mira a governare questa regione nel pieno rispetto del principio di buona amministrazione, liberando l’Abruzzo da un sistema di enti controllati che ha alimentato finora la parte più negativa della politica regionale”.

Quale sarà il risparmio derivante dalla soppressione degli enti regionali. “Nella sola Arssa” ha spiegato l’assessore Mauro Febbo “prevediamo di risparmiare oltre un milione e 240 mila euro l’anno. Portiamo a compimento un percorso che era aperto da 8 anni, ma che nessuno aveva avviato con la dovuta determinazione. Solo di costi reali, la Regione andrà a risparmiare i 188 mila euro per il direttore, 240 mila euro per due dirigenti di area, 82 per i revisori dei conti, 606 mila euro per Irap, 104 per Ici e 25 per Ires. Parlo naturalmente solo dei risparmi immediati, poi ci sono quelli indotti. Ma soprattutto dietro a questa riforma c’è soprattutto la volontà di raggiungere l’obiettivo dell’efficienza e della razionalizzazione delle risorse umane”.

Alla fine del 2008 l’Arssa aveva in carico 264 dipendenti, ridotti poi a 239. Parte di questo personale altamente specializzato transiterà alla direzione Agricoltura della Regione Abruzzo, come del resto accade da qualche mese in virtù di un provvedimento ad hoc proprio per far fronte alla carenza di personale, ed andrà ad affiancare l’attuale organico. “Nei prossimi mesi” ha aggiunto Febbo “ci troveremo a gestire qualcosa come 200 milioni di euro del Psr e solo un assessorato con alte professionalità e competenze potrà dare risposte concrete agli operatori agricoli”.

Stesso risparmio anche per l’Azienda di promozione turistica. Se in termini finanziari il bilancio regionale segnerà un risparmio di almeno 1,5 milioni di euro, l’assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio ha voluto sottolineare che “questa riforma non deve essere vista solo in chiave di risparmio finanziario, ma anche in termini di funzionalità dell’intero comparto turistico. E’ una riforma funzionale al miglioramento dei sevizi di settore. Quella che viene soppressa è l’azienda, ma le funzioni non si toccano, rimarranno inalterate. Il risparmio è in riferimento alla funzionalità, con la possibilità di utilizzare meglio il personale”. Attualmente, in Aptr lavorano 49 dipendenti che “transiteranno nella direzione Turismo, dopo che questa verrà completamente ristrutturata”.

 

Il commento di Silvio Paolucci e Camillo D’Alessandro (Pd). “La riorganizzazione delle agenzie strumentali della Regione e la riduzione del numero degli enti sono necessari e non più rinviabili, ma il progetto annunciato da Piccone e Chiodi è solo un’operazione di facciata, senza strategia e che rischia di creare solo caos. L’annuncio è avvenuto senza il minimo confronto con i sindacati, che sarebbe anche obbligatorio per legge, ma soprattutto porterà risparmi esigui, perché i dipendenti saranno trasferiti alla Regione. Anzi, proprio questo punto rischia di ottenere l’effetto contrario: potrebbero moltiplicarsi i contenziosi e persino le spese, perché come nel caso di Abruzzo Lavoro sono stati tagliati i fondi ministeriali. Le agenzie strumentali devono essere oggetto di una riforma vera, partecipata e trasparente, che nella riduzione ne rinnovi le funzioni strategiche e le adegui alla luce delle nuove esigenze di una pubblica amministrazione moderna: mantenere tutto così servirebbe a poco. Il Pd è pronto a fare la sua parte a condizione che non si tratti di operazioni di facciata come questa”.

 

La soddisfazione del Pdl. “Una scelta obbligata, motivata dal serio rischio di chiusura delle agenzie regionali e dalla necessità ormai improrogabile di tagliare i costi della politica, malgrado le resistenze della lobby della spesa pubblica, già effettuata da altre Regioni, tra cui Marche e Toscana”. Così Mauro Febbo, assessore regionale all’agricoltura, spiega la decisione di assorbire le agenzie regionali nelle direzioni regionali. “Se la direzione regionale agricoltura è stata progressivamente depauperata di cervelli – continua Febbo – l’Arssa è invece ricca di professionalità e competenze specifiche. Integrare le due strutture non potrà che renderle ancora più efficaci, mettendo la Regione Abruzzo nell’ottimale condizione di dare risposte concrete rispetto alle esigenze della nuova agricoltura”.
Una importante puntualizzazione arriva dal consigliere regionale Emilio Iampieri, segretario della commissione regionale agricoltura: “Il personale dell’Arssa non subirà alcun disagio – sottolinea – ma, al contrario, non soltanto verrà immesso nei ruoli regionali ma ogni competenza sarà riconosciuta e valorizzata e soprattutto, aspetto non secondario, ogni dipendente continuerà a lavorare nelle sedi di lavoro in cui è ora. Sono davvero soddisfatto di questa riforma – conclude Iampieri – perché coniuga rigore ed effeccienza, il tutto nel pragmatismo di un’amministrazione che non si limita agli annunci ma opera concretamente, andando a incidere con oculatezza sulla spesa”.

 

 

 

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