L’Aquila. Nel corso dei primi nove mesi del 2016 in Abruzzo ogni giorno sono state aperte 7 nuove imprese da giovani di età inferiore a 35 anni. È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base degli ultimi dati forniti da Infocamere-Stockview, la banca dati delle Camere di Commercio.
In totale da gennaio a settembre 2016 essi hanno aperto 1.911 nuove imprese, mentre nello stesso periodo le imprese di giovani che hanno chiuso i battenti sono state 1.021 (incluse le cessazioni d’ufficio), producendo quindi un saldo positivo di 890 unità.
Considerando che le imprese giovanili costituiscono il 29,0% delle nuove aperture e il 15,5% delle chiusure, sembra che esse contribuiscano in maniera considerevole e positiva alla dinamica imprenditoriale regionale.
A livello provinciale emerge in positivo la situazione di Pescara dove è stato raggiunto il maggior numero di aperture di imprese da parte di giovani (530) con conseguente migliore tasso di iscrizione (16,3 su 100 imprese attive giovanili), il miglior saldo tra imprese giovanili iscritte e cancellate (250) e il conseguente migliore tasso di sviluppo (7,7 surplus di iscritte sulle cancellate rispetto a 100 imprese attive giovanili).
Al 30 settembre 2016 la situazione regionale vede attive 12.535 imprese giovanili (2,4% di quelle nazionali) che rappresentano il 9,8% delle imprese attive totali abruzzesi che risulta poco inferiore al 10,1% italiano. La distribuzione territoriale vede prevalere la provincia di Chieti (3.322 pari al 26,5%) mentre a L’Aquila se ne localizza la quota minore (22,5%).
Come accade in Italia, tra le imprese giovanili abruzzesi prevalgono quelle che svolgono attività di tipo tradizionale, quali commercio (31,6% rispetto al 31,7% italiano), costruzioni (13,9% rispetto al 15,6% nazionale), alloggio e ristorazione (12,2% poco superiore al 10,9% italiano), agricoltura (8,9% poco minore del 9,6% nazionale) e attività manifatturiere (7,4% rispetto a 6,3% italiano), mentre sono meno diffuse le attività ad alto valore aggiunto quali servizi di informazione e comunicazione (2,4% allineato al valore nazionale), attività professionali, scientifiche e tecniche (2,8% quasi allineato al 2,9% italiano) e attività finanziarie e assicurative (2,5% poco inferiore al 2,9% nazionale).
Tra le province emerge la situazione dell’Aquila dove il peso delle imprese giovanili attive nelle costruzioni, alloggio e ristorazione e agricoltura (rispettivamente 17,3%, 13,9% e 12,6%) supera la media regionale.
Superano il peso regionale a Pescara le imprese giovanili attive nel commercio e attività professionali, scientifiche e tecniche (rispettivamente 38,5% e 3,6%) e a Chieti quelle che si occupano di agricoltura e attività finanziarie e assicurative (rispettivamente 10,4% e 3,3%).
Riguardo alla tipologia giuridica le imprese giovanili abruzzesi sono costituite principalmente come imprese individuali (74,8%) così come accade in Italia (76,9%) e in parte molto minore come società di capitali (16,2% rispetto al 14,6% italiano) e come società di persone (7,6% rispetto al 6,8% nazionale).
A livello provinciale emerge Chieti dove il peso delle imprese individuali (77,1%) è maggiore della media regionale al contrario delle altre dove, invece, risulta maggiore della media regionale il peso delle società di capitali e di persone.