Artigiani e piccole imprese a Chiodi: “Contro la crisi serve un cambio di passo”

 

IMG_3049_webPescara. “Noi siamo l’economia reale e avvertiamo il disagio delle imprese e delle famiglie che hanno alle loro spalle. Bisogna individuare iniziative da mettere in campo subito, perché quando la crisi sarà passata avrà lasciato morti e feriti”. Così esordisce Italo Lupo, presidente regionale Cna – la Confederazione nazionale artigianato e piccola e media impresa – esortando Gianni Chiodi.

Il presidente della regione Abruzzo interviene nel tardo pomeriggio ai lavori della direzione regionale Cna. All’ordine del giorno l’esame della crisi economico-sociale che attraversa la regione e un documento programmatico presentato dall’associazione, contenente indicazioni e proposte su misure anti-crisi, deficit sanitario, rapporti tra forze sociali e istituzioni.

La ricetta di Chiodi. Per risanare e rilanciare l’Abruzzo occorre un patto di responsabilità tra istituzioni e società abruzzese. “Un senso di comunità abruzzese sta nascendo” ribadisce il governatore, sottolineando la positiva svolta maturata nelle scorse settimane nel rapporto tra regione e istituzioni, che si è tradotta nel  “Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo” sottoscritto da tutte le forze sociali e sindacali abruzzesi.

Per il presidente di regione la crisi ha investito l’Abruzzo in maniera ancora più drammatica rispetto alle altre regioni d’Italia. “Oltre al debito elevatissimo che abbiamo trovato, la crisi ha colpito il settore dei mezzi di trasporto, che costituisce una colonna dell’economia abruzzese e il terremoto dell’Aquila ha bloccato un’economia che rappresentava il 20% dell’intero pil regionale”.

“Dopo la cura da cavallo il debito è stato ridotto, ma non ancora in dimensioni sufficienti” prosegue il governatore. “La piccola impresa paga lo scotto in misura ancora maggiore perché alla ripresa che si è avviata nella domanda estera non corrisponde una simile ripresa del mercato interno. Questo per la mancanza di incentivi per le famiglie e di iniziative di defiscalizzazione”.

Con il loro pacchetto di proposte per rilanciare la competitività e il “sistema Abruzzo” gli imprenditori del Cna guardano avanti. E chiedono misure urgenti. Alla regione chiedono un deciso cambio di passo. Chiedono soprattutto di superare “una visione troppo, o quasi esclusivamente, concentrata sulla gestione delle molte emergenze” passando a una progettazione dello sviluppo futuro della regione.

Facilitare l’accesso al credito delle piccole imprese, attraverso il potenziamento dei confidi; sbloccare bandi come quello sui fondi Por-Fesr (22 milioni di euro) e dei fondi Leader (20 milioni di euro); semplificare la pubblica amministrazione; sbloccare i pagamenti dovuti dalla pubblica amministrazione alle imprese, per una cifra stimata intorno ad un miliardo di euro. E ancora: politiche attive del lavoro e industriali; riforme strutturali nel campo dei trasporti, dei consorzi industriali, degli enti strumentali, dell’energia, dei rifiuti; la zona franca a l’Aquila; la zona a “burocrazia zero” per la città di Pescara. Come dire, l’imbarazzo della scelta.

“Proprio oggi a Roma ho parlato per due ore con Gianni Letta della vertenza Abruzzo” rassicura Chiodi. E poi “nonostante l’enorme debito contratto nel settore sanitario, siamo riusciti a portare a 20 milioni di euro la somma messa a disposizione della legge sui confidi, una misura particolarmente attesa proprio dalle piccole imprese, in forte crisi di liquidità”.

 

Pierluigi Farnese

 

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