Pedaggi autostradali, il Consiglio di Stato smentisce il Tar: via libera agli aumenti

autostradaA25Via libera agli aumenti dei pedaggi stabiliti nel 2006 sulla A24 Roma-L’Aquila e sulla A25 Torano-Pescara. A deciderlo è stato il Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dalla concessionaria, annullando così la sentenza del Tar del Lazio del 30 marzo scorso, con la quale era stato deciso il blocco dei rincari, accogliendo le richieste della Comunità Montana del Gran Sasso.

La sentenza della IV sezione del Consiglio specifica che tra i criteri di aggiudicazione della gara indetta dall’Anas nel 2000 per l’assegnazione della gestione dei due tratti autostradali, risultava, oltre alla tariffa di pedaggio proposta, anche il corrispettivo per il concedente non inferiore ai 100miliardi delle vecchie lire ed uno schema di piano finanziario, in cui la stessa Anas specificava che i soggetti concorrenti potevano prevedere una variazione delle tariffe, entro i limiti previsti nella delibera Cipe del 20 dicembre 1996, per il periodo compreso tra il 2002 e il 2006, “tale da garantire un aumento cumulato delle attuali tariffe non inferiore al 50%”. Secondo il Consiglio di stato, dunque, “fin dalla predisposizione della disciplina per la gara ad evidenza pubblica, l’ente concedente aveva operato una valutazione di carattere tecnico-discrezionale, dalla quale emergeva come l’equilibrio finanziario della gestione si sarebbe potuto raggiungere solo attraverso un incremento delle tariffe di pedaggio, incremento da attuarsi nella misura minima del 50% rispetto a quelle dell’epoca”.

Fita-Cna: una decisione beffa.“E’ nostra abitudine non commentare le sentenze, ma deve essere chiaro agli abruzzesi che gli argomenti giuridici addotti dal Consiglio di Stato per giustificare gli aumenti dei pedaggi applicati negli anni passati dall’Autostrada dei Parchi, non modificano in alcun modo la realtà di una rete percorsa ogni giorno da decine di migliaia di automobilisti e autotrasportatori: ovvero, una dotazione di servizi nettamente al di sotto dello standard medio di altre infrastrutture identiche”. Lo afferma in una nota la Fita-Cna abruzzese, secondo cui “la decisione con cui ieri la suprema corte di giustizia amministrativa ha revocato una precedente sentenza del Tar del Lazio, favorevole invece alle ragioni degli utenti, ha il sapore della beffa. Chi è costretto quotidianamente a percorrere la A24 Roma-L’Aquila e la A25 Torano-Pescara, si trova ad affrontare un percorso disagevole in una condizione di notevole carenza di servizi rivolti a chi guida e ai passeggeri. Tutto, senza voler considerare le difficoltà per chi tenta di avventurarsi nel traffico romano una volta usciti dalla barriera autostradale. Aver di fatto svincolato l’aumento tariffario da un reale adeguamento e miglioramento della rete gestita, potrebbe aprire la strada a future decisioni unilaterali e discrezionali da parte delle società di gestione. Che aumenterebbero i costi a carico degli utenti, senza nulla concedere alle migliorie strutturali”.

 

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