Abruzzo: un’unica società per i consorzi industriali

Alfredo_CastiglioneL’accorpamento in un unico soggetto di tutte le funzioni, le attività, le infrastrutture e le risorse umane, attualmente in capo ai singoli Consorzi industriali, attraverso una procedura che è in via di definizione. E’ la principale novità contenuta nella bozza di riforma dei Consorzi ASI, presentata questa mattina a Pescara dal vice presidente ed assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, nel corso di un incontro con le parti sociali. Nelle intenzioni del Governo regionale c’è la volontà di dare vita ad una Società di gestione dei servizi per le aree produttive. Un nuovo organismo, quindi, che interverrà su tutte le zone produttive ma che avrà anche strutture periferiche sul territorio, la cui quantità, dimensione e localizzazione potrà variare in funzione degli obiettivi.


“La Regione – ha affermato il vice presidente Castiglione – continuerà ad avere il suo ruolo strategico di indirizzo e di scelta della politica industriale favorendo, con adeguate iniziative normative, nuovi insediamenti produttivi. Inoltre quest’unica società di gestione, che uscirà dalla riforma, svolgerà compiti di coordinamento generale sia sulle localizzazioni produttive che sull’erogazione dei servizi alle imprese ma non avrà competenza in materia di pianificazione territoriale, oggi in capo alle Provincie”.
Attualmente, in Abruzzo vi sono sette Consorzi: tre in provincia de L’Aquila, due in quella di Chieti, una nel teramano ed una nella provincia di Pescara.
“A parte la circostanza, non secondaria, in base alla quale solo quarantadue Comuni hanno le proprie aree industriali all’interno di questi Consorzi – ha sottolineato il vice presidente – ma c’è anche da dire che l’attuale sistema dei Consorzi mostra da tempo un disequilibrio strutturale crescente in termini di capacità di remunerazione dei propri costi di esercizio. E’ anche per questo motivo che riteniamo ormai suoperata questa logica di organizzazione delle aree industriali”.
Basti pensare che, un dato relativo all’annualità 2008, evidenzia come a fronte di un costo della produzione pari a circa 17 milioni 386 mila euro, ci siano stati ricavi per appena 13 milioni 581 mila euro circa con una perdita di oltre 3 milioni 800 mila euro.
“Tre saranno le tipologie di servizi che verranno erogate dal nuovo soggetto di gestione – ha concluso Castiglione – quelli essenziali, relativi alla gestione dell’acqua, dei reflui, dei rifiuti, dei rumori e delle emissioni e della manutenzione della viabilità, quelli legati alla sostenibilità ambientale come la progettazione ecosostenibile complessiva e la gestione energetica, e quelli innovativi come la logistica, l’accesso alle reti di conoscenza e gli incubatori per nuove imprese”. Nel lungo periodo, il disegno strategico dovrebbe prevedere insediamenti industriali nelle aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA) favorendone la realizzazione e stimolando l’attrazione degli investimenti.

 

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