Non saranno rivisti i saldi della manovra e i tagli previsti nei confronti degli enti locali rimangono inalterati. È la posizione che il governo ha illustrato ai Presidenti delle regioni che ieri 9 luglio sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Sono cadute nelle nulla, dunque, le richieste degli enti locali e delle Regioni che avevano invocato un incontro con il governo per ridurre i tagli previsti nella manovra economica in discussione e approvazione in Parlamento.
Il nulla di fatto da parte del governo ha portato il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani a parlare di “conflitto istituzionale” e a confermare l’intenzione di rimettere nelle mani del governo le deleghe trasferite alle Regioni dalla riforma Bassanini.
La circostanza è stata confermata anche dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, presente all’incontro di Palazzo Chigi.
“Siamo sempre più convinti che l’unica soluzione attuabile sia questa” ha detto Chiodi “Il governo sa benissimo che con i tagli previsti in finanziaria le Regioni non sono in grado di operare amministrativamente su alcune materie importanti come i trasporti e le politiche di sostegno alla famiglia e alle imprese, tanto per fare qualche esempio”.
In termini finanziari, le deleghe che le Regioni vogliono riconsegnare pesano per poco più di 3 miliardi di euro di trasferimenti a fronte dei 4 miliardi 350 milioni che lo Stato vuole tagliare a partire dal 2011.
Gianni Chiodi ha giudicato “negativa” la riunione di stamane con il governo “in quanto non c’è stata nessuna apertura verso il sistema delle regioni; non è stato concesso neppure lo slittamento di qualche giorno dell’approvazione della manovra. Anzi, di fronte a questa richiesta, il ministro Tremonti ha detto che in caso di rinvio il nostro debito pubblico sarebbe sotto scacco di speculazioni finanziarie e di attacchi pericolosi per l’intero sistema Paese già da lunedì. Nel corso della riunione abbiamo cercato di dimostrare che i dati che arrivano dall’Istat confermano che è stato lo Stato negli ultimi anni ad incrementare l’indebitamento generale. Naturalmente le regioni sono consapevoli che hanno delle responsabilità a cui far fronte, in questo senso il ministro Tremonti ci ha ricordato il nodo sanità che sta interessando diverse regioni del centro-sud, ma proprio per questo noi siamo pronti a fare la nostra parte, così come siamo pronti ad istituire una commissione paritetica governo-regioni che individui l’origine e la natura degli sprechi. Berlusconi questo lo ha accettato ed è stata l’unica cosa concessa. L’unica certezza, invece, è che dal 2011, rimanendo così la situazione, le regioni non saranno in grado di assicurare alcuni importanti servizi, come il trasporto pubblico sul quale dovremmo fare delle pesanti riduzioni e le politiche di sostengo alle imprese“.