Caltanissetta. Sono quattordici le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Doppio Colpo”, condotta da carabinieri e guardia di finanza dei comandi provinciali di Caltanissetta che ha interessato, oltre alla Sicilia, anche Lombardia, Lazio e Abruzzo. Sette, invece, le aziende siciliane operanti nel settore del movimento terra che sono state sequestrate.
Le indagini hanno permesso di scoprire che esponenti di spicco delle cosche nissena e catanese imponevano la fornitura del calcestruzzo prodotto dalla Calcestruzzi spa di Bergamo alle imprese che si aggiudicavano appalti pubblici o privati, eliminando concorrenze e consentendo l’espansione dell’azienda bergamasca nel mercato della Sicilia, che esercitava praticamente il monopolio della fornitura di calcestruzzo sull’isola.
Secondo gli agenti, i gestori delle imprese coinvolte gestivano i rapporti tra l’organizzazione criminale e la Calcestruzzi, creando disponibilità finanziaria che sarebbe in seguito stata destinata alle articolazioni territoriali di Cosa Nostra. Dal canto loro, i consulenti e i dipendenti della Calcestruzzi spa avevano creato un sistema informatico (sistema Progress) per alterare i dati di gestione produttiva del calcestruzzo fornito per appalti pubblici e privati. Inoltre, sembrano coinvolti anche due ex dipendenti della società del nord Italia che fornivano, per le commesse relative all’appalto “Porto Isola – Diga Foranea Gela“, conglomerati composti da un minor quantitativo di cemento e da inerti non idonei per lo specifico impiego.
Agli arrestati sono stati contestati i reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture. I provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere al capomafia Giuseppe ’Piddù’ Madonia, 64 anni, al boss Francesco La Rocca, 72 anni e a Giuseppe Giovanni Laurino, 53 anni, ritenuto esponente di spicco del clan Cammarata di Riesi. Agli arresti domiciliari sono, invece, finiti gli imprenditori Salvatore Rizza, 78 anni, Santo David e Gandolfo David, 71 e 77 anni, il consulente esterno e l’amministratore del sistema informatico della Calcestruzzi Spa, Gianni Cavallini, 48 anni di Ravenna e Alvis Alessandro Trotta, 41 anni, di Milano. Domiciliari anche per il responsabile del controllo gestione della stessa società, Carlo Angelo Bossi, 41 anni, di Induno (Milano) e due ex dipendenti, Mario De Luca, 47 anni di Napoli e Nunzio Anello, 42 anni, di Mazzarino (Caltanissetta), oltre al consulente esterno dell’Italcementi, Giancarlo Bianchi, 54 anni, di Brignano Gero D’Adda. In carcere sono finiti gli imprenditori Francesco Lo Cicero, 56 anni, di Campobello di Licata (Agrigento) e Vincenzo Arnone, 47 anni, di Serradifalco (Caltanissetta).