L’inchiesta che sta minando i vertici della Protezione Civile, riguarda vicende e situazioni che investono l’Abruzzo solo di riflesso. La nostra regione, però, ha rappresentato un terreno sul quale spesso e volentieri si è misurato, per via dei suoi incarichi, Angelo Balducci, a lungo braccio destro di Bertolaso.
Il presidente del Consiglio Superiore dei lavori pubblici (nominato nel settembre del 2005), infatti, in più circostanze ha operato in Abruzzo. Nell’aprile del 2006 a Pescara all’inaugurazione di Piazza della Rinascita (Piazza Salotto) e successivamente a novembre quando ha partecipato ad un convegno organizzato dall’allora ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro. Alcuni anni prima, nel luglio 2003, fu nominato dal consiglio dei ministri commissario per l’emergenza Gran Sasso. Il 16 agosto 2002 nella Sala C dei Laboratori del Gran Sasso, durante una prova dell’esperimento Borexino, c’è stato il rilascio del tossico trimetilbenzene nella falda acquifera (interessando il Fiume Mavone, affluente del fiume Vomano). Il terribile incidente “fece arenare” il progetto del 3° traforo sotto il Gran Sasso. Per la messa in sicurezza dei Laboratori e la riqualificazione del sistema Gran Sasso fu nominato commissario Balducci. Il 24 marzo 2005 un’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri destinò alla sicurezza dei Laboratori del Gran Sasso i 110 miliardi delle vecchie lire della legge n.366 del 1990 (quella che prevedeva il 3° traforo). L’ultima volta che il funzionario statale, arrestato per una vicenda di corruzione per gli appalti del G8 all’isola di La Maddalena (vertice poi trasferito a L’Aquila) ha fatto visita in Abruzzo, è stata lo scorso 14 settembre, quando ha preso parte a L’Aquila ad una giornata di studio, dal titolo: “Quale avvenire per il territorio aquilano dopo il sisma del 6 aprile 2009?”. Nel frattempo, l’indagine della procura di Firenze si allarga e abbraccia dei possibili ricatti a sfondo sessuale.
Un brano di un’intercettazione telefonica. In una conversazione tra gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli, direttore tecnico dell’impresa Opere pubbliche e ambiente Spa di Roma, associata al consorzio Novus di Napoli e il cognato Gagliardi si capisce che c’è attesa per le mosse di Balducci sugli appalti: “Alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito, non è che c’è un terremoto al giorno”. “Lo so”, e ride. “Per carità, poveracci”. “Va buò”. “Io stamattina ridevo alle tre e mezzo dentro al letto”.
Idv chiede commissione d’inchiesta.
L’Italia dei Valori chiede l’istituzione di una commissione di inchiesta del Consiglio Regionale sul “sistema Bertolaso” in Abruzzo. Una proposta annunciata da Carlo Costantini, capogruppo IdV alla Regione, che ha spiegato: “Ho predisposto, insieme ai miei colleghi di Idv, la richiesta di istituzione di una Commissione di Inchiesta del Consiglio Regionale per fare piena luce sul “Sistema Bertolaso”, sia per la parte relativa alla gestione dell’emergenza, che per la parte relativa ai primi interventi di ricostruzione”.
Il capogruppo dell’IdV alla Regione ha poi aggiunto :” Per mesi – isolati, inascoltati e spesso aggrediti dai nostri stessi partner di coalizione, incluso Massimo Cialente, Sindaco de L’Aquila – abbiamo chiesto trasparenza nella gestione degli appalti, abbiamo denunciato gli sprechi che si annidavano dietro la gestione di alcuni servizi (si pensi ai soli servizi igienici, nella fase dell’emergenza), abbiamo contestato i prezzi assurdi di realizzazione del Piano C.A.S.E. (2.800,00 al mq.) che hanno letteralmente arricchito i pochi costruttori pescati dal cilindro della Protezione Civile che hanno avuto la fortuna di realizzarli, abbiamo segnalato che anche gli arresti di Pescara del 23 novembre, relativi alla realizzazione della nuova sede ASL a L’Aquila, risultavano perfettamente integrabili e compatibili con il sistema ideato dalla Protezione Civile in Abruzzo“.
“Ora“, ha concluso Costantini, “di fronte allo scandalo che ha coinvolto i vertici della Protezione Civile ed ai tanti struzzi, praticamente tutti, che preferiscono continuare a non vedere, a far finta di nulla, ad esprimere la solita solidarieta’ di facciata, magari perche’ obbligati a tacere, l’Italia dei Valori pretende l’istituzione di una Commissione di inchiesta del Consiglio Regionale, per ricostruire appalto per appalto, incarico per incarico, le modalita’ di gestione del miliardo di euro ed oltre gia’ speso da Bertolaso a L’Aquila”.
Il Pd: “cinismo affaristico, subito la verità”. “Quanto sta emergendo in queste ore in merito all’inchiesta della procura di Firenze è drammatico. Non dimentichiamo certo la rapidità dell’intervento nella fase emergenziale, ma al di là delle eventuali responsabilità penali è raccapricciante assistere a questo cinismo affaristico sulle spalle dei cittadini aquilani. Le istituzioni, le famiglie e le imprese aquilane hanno il diritto di conoscere subito tutta la verità”. Lo ha affermato Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese. “E’ tutto l’Abruzzo a sentirsi ferito e offeso» dice Paolucci «questa regione ha subito un dramma epocale di fronte al quale il governo Berlusconi e la giunta regionale di centrodestra hanno deciso interventi addirittura ridotti rispetto al trattamento per altri terremoti. Al dramma del sisma peggio trattato degli ultimi trent’anni in Italia, oggi si aggiungono le parole di questi sciacalli che infieriscono sulle sofferenze umane. Per queste ragioni” ha spiegato Paolucci “è necessario che la magistratura dia agli aquilani ed agli abruzzesi la possibilità di conoscere presto la verità. E il commissario Chiodi deve imprimere una svolta alla ricostruzione economica e sociale delle zone colpite”.
“Da abruzzesi si prova stupore, ma anche rabbia nel leggere le frasi dette subito dopo il terremoto da pubblici ufficiali che avrebbero dovuto reagire in ben diversa maniera alla notizia di una tragedia come quella che ci ha colpito lo scorso 6 aprile” ha sottolineato Michele Fina, segretario del Pd della provincia dell’Aquila, “sfregarsi invece le mani per un business da andare a raccogliere già pronto e confezionato tra la macerie di L’Aquila, ridendo al pensiero dei soldi che si sarebbero potuti fare è un comportamento che lascia allibiti. I cittadini abruzzesi meritano rispetto e lo meritano anche dal governo, che con la mancanza di una presa di distanze netta, ci lascia interdetti, con il più assordante dei silenzi”.