Si è conclusa con un arresto e tredici denunce in stato di libertà una complessa e prolungata indagine della Polizia di Stato nei confronti di soggetti che si sarebbero scambiati in rete immagini e video pedopornografici.
Le indagini sono state condotte dal compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Palermo con il supporto dei compartimenti di Pescara, Milano, Torino, Bari, Genova, Venezia e Cagliari, coordinati del servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, nell’ambito dell’attività della Polizia di Stato in collaborazione con le polizie e le agenzie straniere specializzate nella lotta al cybercrime, oltre che con Europol ed Interpol.
L’operazione inizia dallo scambio tra il Servizio Polizia Postale e la Gendarmeria Canadese di dati che, opportunamente sviluppati, hanno consentito di individuare e tracciare le connessioni telematiche utilizzate per lo scambio e la condivisione dei files da parte degli indagati.
Le indagini informatiche, protrattesi per circa un anno, sono state poi integrate dai tradizionali accertamenti di polizia giudiziaria, come sopralluoghi, pedinamenti ed appostamenti, al fine di accertare le abitudini e le frequentazioni dei soggetti.
L’autorità Giudiziaria, sulla base degli elementi acquisiti, ha emesso decreti di perquisizione nei confronti degli indagati, effettuate anche all’estero, che hanno consentito di procedere al sequestro di un ingente materiale pedopornografico.