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Il Pescara si complica la salvezza: derby all’Ascoli

Pescara (3-4-3): Fiorillo, Fiamozzi, Gravillon, Coda, Crescenzi; Machin, Brugman, Valzania (79’ Baez); Mancuso, Pettinari (66’ Bunino), Capone (28’ Fornasier). A disposizione. Baiocco, Savelloni, Yamga, Elizalde, Cocco, Mazzotta, Carraro, Cappelluzzo, Coulibaly. Allenatore: Giuseppe Pillon.

Ascoli (4-4-2): Agazzi, De Santis, Gigliotti, Cherubi, Pinto (82’ Mignanelli); Mohos, Adda, Bianchi (60’ Buzzegoli), Baldini; Clemenza, Monachello (46’ Rosseti). A disposizione. Lanni, Mengoni, De Feo, Parlati, Castellano, Ganz, Florio, D’urso, Kanouté. Allenatore: Serse Cosmi.

Reti: 17’ Bianchi

Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna (Robilotta-Luciano/Baroni)

Espulso: Coda

Ammoniti: Brugman, Cherubin, Bianchi, Clemenza, Rosseti

Un solo punto serve al Pescara per la salvezza matematica e, all’ultima in casa, davanti a un Adriatico mai così pieno in stagione, i biancazzurri ospitano i cugini dell’Ascoli alla disperata ricerca dei 3 punti per salvarsi. Pillon recupera Brugman dall’influenza e conferma Mancuso, Pettinari e Capone in attacco. Cosmi, invece, muta la solita pelle in un 4-4-2, con Monachello e Clemenza terminali offensivi.

Il Delfino mette subito le ose in chiaro e, al 5’, Brugman svernicia subito il palo sinistro, mandato in area piccola da Capone: fuori di un nulla. L’avvio sembra un preludio al senso unico pescarese, invece, al 17’, Mogos fugge per vie centrali, Brugman lo stende sulla trequarti, Clemenza batte la punizione assegnata da Aureliano, Crescenzi marca poco stretto, Bianchi si avvita di testa in area e la incorna all’angolino basso. 0-1. I marchigiani si fomentano, spinti da 1500 tifosi in delirio, e al 20’ sfiorano il raddoppio: Monachello, mandato in profondità, cerca il colpo da posizione defilata ma Fiorillo ripara in tuffo. Momento di sbandamento per gli adriatici che si aggrava ben presto: al 25’, Coda entra in kung-fu mode e, in transizione offensiva, dà un calcione senza senso sulla spalla di Monachello, beccandosi il rosso diretto. Pillon con l’uomo in meno per oltre 1 ora, si ripara con Fornasier al posto di Capone. La squadra di Cosmi si piazza nella metà campo pescarese e, al 35’, Clemenza si fa servire da Baldini e scarica una saetta dalla distanza, Fiorillo deve spiegare le ali per tenere la partita ancora aperta. Accenni di reazione biancazzurra sul finire di primo tempo, con Mancuso che scappa per 40 metri palla al piede, entra in area ma viene fermato da una sportellata di Gigliotti un attimo prima di poter tirare. Tre minuti di recupero e Mancuso ci riprova, stavolta accentrandosi dalla sinistra per girare il destro dal limite: si montano a muro ben 4 difensori per sventare il pari prima dell’intervallo.

Cosmi torna in campo con Rosseti al posto di Monachello, il Pescara con la voglia di riprendere la gara e Machin dopo un solo minuto fa tremare letteralmente la porta di Agazzi, colpendo l’incrocio dei pali con un siluro dai 25 metri. Il neoentrato bianconero, però, non sta a guardare e al 51’ si spinge sul fondo per lanciare il traversone a Pinto, che di testa costringe Fiorillo a tuffarsi ancora. Sui piedi di Rosseti, al 56’, l’enorme occasione per allungare: Clemenza si libera fortunosamente di Fornasier e tira dal dischetto, Fiorillo respinge ma rimane fuori causa, Rosseti ha la porta spalancata ma scivola prima di colpire per il tap-in a porta vuota. Pescara in ginocchio, lo tiene in piedi solo Fiorillo che, al 54’, fa un doppio miracolo i due secondi: discesa sulla sinistra di Pinto che chiama l’inserimento di Buzzegoli (appena entrato per Bianchi), Fiorillo respinge con i piedi una e due volte, poi spazza la difesa. Pillon butta dentro Bunino per Pettinari ma ad attaccare costantemente sono solo gli ospiti e, al 75’, Baldini centra il palo dal limite con un sinistro a rientrare dal vertice destro. I legni e Fiorillo tremano nuovamente all’85’: Baldini rischia di smontare la traversa con un destro micidiale, la palla torna indietro ad Addae che calcia di prima da centro area ma il portiere del Pescara è una molla e smanaccia fuori. Addae cerca riscatto poco dopo, imbeccato sulla sinistra da Clemenza e il rimpallo vinto su Gravillon, ma Fiorillo non smette di volare e devia in corner: sugli esiti, poi, Bunino salva di testa sulla linea sul tentativo di palombella di Cherubin. I biancazzurri cercano il colpaccio nei 4 minuti di recupero, riversandosi completamente in avanti, ma non basta: il derby va all’Ascoli.

Si complica la vita e la salvezza il Pescara, costretto ora a vincere venerdì all’ultima giornata contro il Venezia. Come fece Crescenzi a Vercelli, l’ingenuità di Coda potrebbe compromettere una stagione intera, oltre al buon lavoro fatto da Pillon per ricostruire la squadra dopo l’esonero di Zeman. Nessun’attenuante: un vero e proprio harakiri.