Per i sindaci teramani l’acqua deve restare alla Ruzzo Reti. Tensioni nell’Assi

Come stabilito dall’Ersi, la Provincia di Teramo ha convocato questa mattina i 47 sindaci del territorio per discutere con 18 mesi di anticipo dell’affidamento del servizio idrico integrato dell’Ato teramano, che scadrà il 25 giugno del 2023.

L’L’odierna Assi (Assemblea dei Sindaci per il Servizio Idrico Integrato della Provincia di Teramo), dopo tre ore di interventi, ha votato all’unanimità dei presenti un documento di indirizzo rivolto all’Ersi, organismo di controllo delle società che gestiscono i sette ambiti abruzzesi del servizio idrico, che esprime la volontà di confermare “alla scadenza naturale, l’affidamento in house del servizio idrico integrato dell’ambito teramano alla Società pubblica Ruzzo Reti S.p.A”.

Il presidente dell’Ersi, Ente Regionale Servizio Idrico, Nunzio Merolli, nel sottolineare il ruolo di “notaio” dell’ente, ha però tirato le orecchie alla Ruzzo Reti sulle tariffe. Sempre secondo l’Ersi ci sarebbero motivi per dubitare della tenuta dell’equilibrio economico finanziario della gestione, elemento questo che potrebbe mettere in discussione la concessione. Questa mattina non si è entrati nel dettaglio delle contestazioni emersi però durante l’assemblea: riguarderebbero i costi di gestione e in particolare di interinali – molti di lungo corso – di consulenze e forniture. Proprio tra Ruzzo ed Ersi sono aperte due diverse questioni: la società acquedottistica teramana ha fatto ricorso al Tar per un mancato ok ad un bando di gara che vuole definire nuove assunzioni di figure amministrative. Figure che, a quanto si apprende dalla stessa società, proprio l’Ersi aveva in precedenza invitato a definire.

Altra questione aperta è la lettera di diffida dell’Ente Regionale alla Ruzzo per una presunta mancanza nel fornire alcuni documenti, per l’azienda invece forniti ma richiesti in forma differente. Su questo punto, il sindaco di Penna Sant’Andrea, Severino Serrani, ha chiesto un confronto urgente tra Ruzzo ed Ersi “per capire chi mente. E chi mente, dovrà essere sollevato dall’incarico”, concetto ribadito anche dal sindaco di Castelli, Rinaldo Seca.

Nel corso dell’Assi si sono registrati momenti di tensione tra presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, e sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto: “L’affidamento in house alla Ruzzo Reti non basta per dire che vogliamo l’acqua pubblica – le parole del primo cittadino – Dobbiamo capire come riportare la Ruzzo sulla retta via ed in questo si inserisce la lettera di diffida dell’Ersi, che ha chiesto sostanzialmente di far vedere i conti e le spese non coperte dalle tariffe”.

“Nessuno vuole eludere gli argomenti – ha dichiarato in uno dei passaggi il presidente Diego Di Bonaventura – ma qui siamo stati chiamati ad esprimere un parere sulla procedura da adottare per l’affidamento del servizio: e qui non possono esserci dubbi. Noi vogliamo che il servizio resti in house alla Ruzzo Reti, società che appartiene a noi sindaci così come le reti di distribuzione”.

Il presidente del CdA della Ruzzo Reti, Alessia Cognitti, interpellata telefonicamente, si è detta “soddisfatta che i sindaci abbiano rinnovato la fiducia nel nostro territorio”.

Spifferi in sala polifunzionale, tra l’altro, raccontavano di una presunta volontà da dover contrastare di trasferire la gestione del servizio idrico teramano a L’Aquila.

Questi gli altri interventi nel corso della mattinata da parte dei sindaci presenti. Il sindaco di Campli, Federico Agostinelli: “Ci sono i luoghi deputati per farlo, all’ultima Assemblea della Ruzzo Reti eravamo in pochissimi e molti sono andati via prima del voto. Io mi auguro, invece, che questo confronto si faccia e che il dialogo sia possibile perché la posta in gioco è alta”. Per Jwan Costantini, sindaco di Giulianova: “Non bisogna divagare, noi dobbiamo difendere la nostra società perché siamo qui siamo qui per decidere la procedura di affidamento del servizio. Poi, ci sono le questioni attinenti agli equilibri economici, alle tariffe: vorrei far presente che il nostro acquedotto e il servizio reso devono fare i conti con una morfologia del territorio, e quindi dei costi, completamente diversa rispetto ad altre aree della regione e che diamo l’acqua a tutti quando ce n’è bisogno. Di gestione dobbiamo parlare insieme alla Ruzzo Reti”.

Mario Nugnes, sindaco di Roseto degli Abruzzi: “Contesto la politicizzazione della gestione del Ruzzo. L’ho sempre detto. Quando si parla di beni pubblici vorrei rifuggire dalla politica con p minuscola. Il luogo per un confronto è quello dell’assemblea del bilancio del Ruzzo ma possiamo anche aprire un tavolo di lavoro su questo tipo di governance che voi avete scelto, io non c’ero. Possiamo avviare un confronto serio, costruttivo,  riappropriamoci di questi spazi di decisione”.

Il sindaco di Sant’Egidio, Elicio Romandini: “E’ giusto che ci sia un controllo siamo tutti dalla stessa parte ma nelle leggi che regolano la gestione dei servizi pubblici ci sono numerose incongruenze: il servizio pubblico ha dei costi ma porta il servizio dove il privato non potrebbe proprio per gli equilibri economico finanziari; con la gara per il gas, in questo caso a privati, siamo in regime di proroga da vent’anni”.

Il sindaco di Penna Sant’Andrea,  Severino Serrani: “L’Ersi ha già tutti i documenti che continua a chiedere. Io vedo la ripresa Ruzzo che sta rientrando con i debiti dei Comuni, sta pagando i fornitori, c’è un aumento del 60 % degli investimenti, 3 milioni di debiti recuperati”; per Mauro Scarpantonio, consigliere provinciale della Casa dei Comuni: “Ersi Comuni e Ruzzo dovrebbero parlare tutti lo stesso linguaggio perchè gli equilibri economici e finanziari della società ricadono su tutti noi anche come responsabilità. Ben vengano quindi i controlli dell’Ersi”.

La sindaca di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis: “Si gira attorno ai problemi senza affrontarli, l’Ersi stigmatizza le azioni di difesa del Ruzzo che invece sono un percorso sancito dal diritto, un giudice terzo ci dirà chi ha ragione. Io, a differenza di altri, ho sempre partecipato alle Assemblee della Ruzzo, ed è quello il luogo dove affrontare le questioni relative alla gestione”. 

 

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