Nello specifico a Città Sant’Angelo gli esuberi sono 65 su un organico di 221 dipendenti (tutti part-time, è già oggetto in precedenza di ammortizzatori sociali e riduzione dell’orario di lavoro), Colonnella: 40 esuberi su un organico di 174 dipendenti, Ortona: 30
esuberi su un organico di 153 dipendenti.
FILCAMS CGIL FISASCAT CISL UILTUCS ritengono inaccettabile il comportamento di CONAD che a circa un anno dal subentro nella gestione dei punti vendita chiede una riduzione pesantissima del personale (mediamente il 25%) chiedendo un sacrificio che i lavoratori non possono sopportare.
La procedura di licenziamento collettivo dei punti vendita IPERCONAD si intreccia con l’operazione di subentro nei punti vendita AUCHAN-SMA-IPERSIMPLY, che comporterà ulteriori licenziamenti ed esuberi sui alcuni dei punti vendita interessati.
In pratica, da una parte CONAD assume una posizione di mercato di assoluto vantaggio (quasi di monopolio) dall’altra non si assume alcuna responsabilità sugli effetti sociali delle operazioni commerciali messe in pratica.
Per poter meglio spiegare le ragioni delle organizzazioni sindacali, le criticità dell’operazione e le ricadute negative per il settore e per il territorio, è prevista una conferenza stampa per domani, lunedì 2 marzo, alle ore 15, nella sede della Cisl, in corso Vittorio Emanuele a Pescara.
“La crisi di cui si apprende oggi relativa al gruppo Conad Iper che produrrebbe, stando ai dati diramati dalle parti sociali 135 licenziamenti, va affrontata subito, senza perdere tempo – così il gruppo PD alla Regione Abruzzo – La Regione si faccia garante dei lavoratori e delle famiglie e istituisca un tavolo per interloquire con l’azienda e attivare tutte le tutele possibili”.
Indispensabile condividere un percorso istituzionale per frenare la crescita di vertenze che si chiudono con la perdita di posti di lavoro, reclamano i consiglieri Silvio Paolucci, Antonio Blasioli e Dino Pepe: “Non è possibile che l’Abruzzo accetti supinamente questi tagli, aggiungendoli agli altri derivanti da chiusure di attività, fabbriche e imprese, comunicate ai lavoratori all’ultimo momento, basti ricordare cos’è accaduto alla Faist. Dietro ogni posto perso c’è una famiglia in difficoltà e c’è la necessità di intervenire per reintrodurre quella forza lavoro licenziata in una posizione attiva sul nostro mercato. Ne va della sicurezza sociale della nostra comunità regionale, ma ne risentirà anche la nostra economia, in modo sostanziale.
Prepareremo un’interpellanza per mobilitare l’esecutivo subito, ma anche per impegnarlo in futuro: meno di un mese fa il centrosinistra ha depositato la prima proposta di legge quadro sul lavoro che l’Abruzzo ricordi. Nel testo ci sono precise misure destinate proprio a casi simili, nello specifico: sia il sostegno straordinario al reddito delle famiglie di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali, sia il reinserimento dei lavoratori espulsi a causa di crisi o ristrutturazione aziendale con un contribuito alle imprese che assumono lavoratori inseriti in liste di mobilità collettiva o interessati da licenziamento collettivo e sia il contratto regionale di ricollocazione, destinato invece ai percettori di Naspi per agevolarne non solo la tutela, ma proprio le politiche attive in ambiti lavorativi.
Bisogna muoversi e usare le risorse per questo fine, prima che fare una triste conta dei casi su cui non si può più intervenire. Una strada, quella della ricerca di soluzioni possibili, a cui non può mancare la presenza e la condivisione delle azioni con le parti sociali, sempre più tagliate fuori dalle scelte che riguardano unità lavorative che non sono numeri”.