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Il Pescara risorge con Breda: vittoria nell’anticipo ad Ascoli

Ascoli (4-4-1-1): Leali; Pucino, Splendhlofer, Avlonitis, Sini; Gerbo (68’ Chiricò), Cavion, Saric, Pierini (46’ Cangiano); Sabiri (63’ Tupta); Bajic. In panchina: Sarr, Ndiaye, Ghazoini, Sarzi Puttini, Donis, Lico, Buchel, Vellios. Allenatore: Delio Rossi

Pescara (3-5-1-1): Fiorillo; Balzano, Bocchetti, Jaroszynski; Bellanova (69’ Antei), Maistro (63’ Crecco), Valdifiori (69’ Busellato), Memushaj, Nzita (89′ Omeonga); Galano; Ceter (63’ Capone). In panchina: Alastra, Ventola, Scognamiglio, Guth, Di Grazia, Vokic, Bocic. Allenatore: Roberto Breda

Reti: 16’ Galano (rig), 40’ Ceter

Arbitro: Lorenzo Illuzzi di Molfetta (Galetto-Sechi/Robilotta)

Ammoniti: Gerbo, Avlonitis, Maistro, Saric, Valdifiori, Memushaj

Il Pescara cerca il rilancio ad Ascoli dopo l’esonero di Oddo: a guidare la panchina c’è Breda, che ritrova Ceter dopo l’infortunio, affiancandolo a Galano e rilanciando Memushaj in mediana con Valdifiori e Maistro in propensione offensiva. Anche per l’Ascoli debutto del neo-tecnico Delio Rossi, che si affida a Sabiri e Bajic e a un centrocampo ben folto.

Ceter fa subito sentire il suo ritorno con una conclusione di potenza già al 1’: Leali si distende e respinge, l’Ascoli non riesce a uscire, Maistro recupera palla e conclude ancora a giro dal limite, con il portiere ascolano che chiude in corner. Pescara ravvivato dall’arrivo di Breda, al 15’ Nzita si lancia su un pallone lungo in area, Pucino stende la gamba e lo falcia prima di prendere la sfera ed è rigore: lo batte Galano e si sblocca. 0-1. La reazione marchigiana passa solo da un paio di tiri da fuori di Sabiri, che non impensieriscono minimamente Fiorillo. I biancazzurri perdono piglio e la squadra di Rossi cresce progressivamente: al 33’Bajic salta due difensori e crossa per Pierini, ma Fiorillo bracca agevolmente il colpo di testa. Più impegnativa la sua deviazione in tuffo di 2 minuti dopo, quando Sini spara da fuori e deve tuffarsi a coprire l’angolino basso. Nel momento peggiore, l’azione migliore del Pescara, al 40’: ripartenza sulla destra, Ceter appoggia a Galano che sale palla al piede da centrocampo, il Colombiano taglia diagonalmente area e difesa, riceve il filtrante e calcia secco dal dischetto. 0-2. L’entusiasmo del raddoppio porta Valdifiori a rischiare il rosso per un’entrataccia su Saric, ma spegne anche ogni intenzione ascolana fino all’intervallo.

Rossi rientra in campo con Cangiano per Pierini ma nemmeno il tempo di fischiare l’avvio della ripresa e Ceter va di nuovo in porta: cavalcata sulla destra e botta dai 10 metri che, però, termina alta. L’Ascoli non è morto, anzi, e al 52’ Cangiano ci riprova dal limite, ma Fiorillo ha sempre le ali pronte e la manda sul fondo in planata. Shock al 60’: Sabiri cade mentre Bocchetti cerca di spazzare e lo centra in piena testa, ambulanza in campo e attimi di paura per la perdita dei sensi, ma poi l’allarme rientra. Breda fa respirare Ceter con Capone, che al 66’ si divora due goal in uno: Galano ripete la stessa azione del goal di Ceter ma il neo-entrato è morbido nelle conclusioni e si fa ribattere due volte dal portiere marchigiano. Pescara ben composto anche in difesa, con Jaroszynski fulmineo a coprire sulla sortita di Bajic in area al 73’, frutto di una palla persa dal centrocampo abruzzese. Sul rovescio di fronte, un’altra occasione per gli ospiti di chiudere il match: azione in progressione, Galano fa da velo per Busellato che spara ancora addosso a Leali da 3 metri, Galano ribadisce ma Leali è una molla e chiude nuovamente la saracinesca con un piede. Delfino a martello, Galano è di nuovo in porta al 77’, lanciato da Crecco, ma Leali si tuffa come fosse sul trampolino. L’Ascoli si rivede all’84 con una punizione dai 20 metri che Chiricò fa girare ad arte sopra la barriera, ma punta il mirino 2 metri troppo a destra. Nuova occasione, dopo 1 minuto, su corner per i bianconeri: la difesa si dimentica Cavion ma il suo tiro al volo dal limite piccolo sorvola ampiamente la traversa. La stanchezza e la “paura” di vincere getta scompiglio nel finale pescarese, prolungato da 7 minuti di recupero: l’Ascoli cerca l’impresa a sorpresa ma gli adriatici gestiscono con fisico e mestiere, conquistando una vittoria ampia e significativa.

Una squadra risorta completamente, nel fisico, nello spirito e nel gioco: quello di Breda è un Pescara risorto, sintomo che con Oddo c’era un chiaro problema d’intesa. La prova maiuscola di Ceter è solo l’apice di una buona prestazione corale: con queste premesse, i rinforzi di gennaio potrebbero far vedere tutt’altro Pescara.