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Elezioni, il caso Morisi spacca la Lega: preoccupa il voto di domenica

La Lega è davanti ad una spaccatura.

Dopo il caso Morisi (ex responsabile della comunicazione del partito) e a 5 giorni dal voto amministrativo il Carroccio si trova a fare i conti con più di un problema:

  • in primis con la pressione mediatica, dopo le accuse a Morisi per detenzione e spaccio di droga, e successivamente agli ulteriori indizi trapelati dalle indagini su festini in casa con ragazzi romeni. Al leader della Lega, Matteo Salvini, è stato ricordato l’episodio del citofono “scusi lei spaccia?” che lo vide protagonista di un acceso dibattito sui modi usati per trattare un argomento molto delicato. Il tema era quello della droga che, insieme al problema dell’immigrazione, erano alla base di buona parte della strategia che lo stesso Luca Morisi aveva ideato per costruire l’immagine del capitano, attraverso l’uso dei social, poi definita “la Bestia” per la capacità di penetrazione nell’opinione pubblica.
  • Oggi Salvini grida alla “strumentalizzazione da parte degli avversari” proprio in vista del voto del 3 e 4 ottobre, e difende quello che definisce prima di tutto un amico alle prese con un “problema esistenziale irrisolto”.
  • C’è poi un altro problema e si chiama Giancarlo Giorgetti, ex braccio destro di Salvini, vicesegretario della Lega e ministro dello Sviluppo economico (rappresenta quella parte del partito vicina al governo e alle scelte del Premier Draghi). Giorgetti è ufficialmente entrato in sfida con Salvini aprendo in queste ore il congresso della Lega: dopo aver dichiarato che le Amministrative saranno una sconfitta per la scelta errata dei candidati, ipotizzando la vittoria a Milano di Beppe Sala e augurando a Roma di avere come prossimo sindaco il leader di Azione Carlo Calenda, Giancarlo Giorgetti ha disegnato una nuova geografia che spaventa tutta la coalizione di centrodestra “guadagneremo voti, ma perderemo tutti” ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni “se andiamo avanti cosi perdiamo anche nel 2023. Avevamo timore che la Lega potesse avere problemi ma adesso il pericolo balcanizzazione del Carroccio sembra davvero dietro l’angolo. Se i candidati vanno male anche le liste ne risentono, così perdiamo tutti. Non vorrei che Giorgetti fosse tornato alla vecchia Lega, quella che augurava a Roma il peggio” ha concluso Meloni spaventata per una futura lega desalvinizzata e centrista che potrebbe isolare Fratelli d’Italia in un prossimo governo (su modello Le Pen). Ma il problema politico non si arresta al voto amministrativo: Giorgetti ha già detto “no” alla figura di Berlusconi per il Quirinale al fine di far saltare gli equilibri tra partiti creati da Salvini, per cercare alleanze in parte di Forza Italia e poter occupare uno spazio oggi vuoto, quello al Centro dove vorrebbe collocare la sua idea di Lega ma anche Renzi e Calenda.
  • Il voto amministrativo potrebbe essere decisivo per la resa dei conti all’interno della Lega: Matteo Salvini sostiene che “tutti i candidati andranno al ballottaggio” e sarà presente a Milano e Roma per chiudere la campagna elettorale con gli alleati Tajani e Meloni che attaccano Giorgetti e lo accusano di “aver rotto i patti a pochi giorni dalle elezioni”, un modo per fare quadrato e difendere la coalizione di centrodestra ed evitare che, come ha dichiarato Giorgia Meloni, “crolli tutto”.