L’iniziativa è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Pescara nella sala Favetta del Museo Genti d’Abruzzo, alla presenza del vicepresidente con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente, e del presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Valentino Di Campli.
“E’ un grande risultato per il sistema vitivinicolo regionale quello ottenuto dalla Regione Abruzzo e dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo che va a ridefinire i disciplinari di produzione grazie al cosiddetto modello Abruzzo – ha spiegato il vicepresidente Emanuele Imprudente -. Si tratta di un passo decisivo nel percorso di crescita qualitativa del mondo enologico abruzzese, è una svolta strategica – aggiunge – che punta a esaltare i differenti territori e la straordinaria biodiversità all’interno di un Abruzzo sempre più coeso e capace di fare squadra”. I princìpi guida del “modello Abruzzo” sono: semplificazione, cioè meno denominazioni; identità comune rafforzata, con la dicitura d’Abruzzo per tutti ma distinta per territori e micro-territori; segmentazione qualitativa, con l’introduzione della menzione Superiore per i DOP regionali come i vini Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Pecorino d’Abruzzo, Passerina d’Abruzzo, Cococciola d’Abruzzo, Montonico d’Abruzzo, che potranno fregiarsi in etichetta delle appellazioni provinciali; adeguamento al reale potenziale produttivo regionale; il tutto nell’ottica di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.
Le quattro appellazioni provinciali per le Doc “d’Abruzzo” che potranno fregiarsi invece delle menzioni “Superiore” e “Riserva” saranno: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila; Terre di Chieti. “Si tratta – conclude il vicepresidente Imprudente – di un’opportunità fondamentale per tutto il sistema vitivinicolo regionale che consentirà finalmente ai nostri vini di esaltare le potenzialità e di acquisire maggiore credibilità nel mercato”.