I DATI IMPIETOSI DEL DISASTRO E IL SILENZIO DELLE AZIENDE. Come si ricorderà, infatti, dal recente studio realizzato e pubblicato da Legambiente sulle condizioni del trasporto ferroviario, è emerso per queste due regioni confinanti, un quadro assolutamente disastroso per il quale non si sono registrate ne’ smentite ne’ repliche da parte dei diretti interessati ovvero aziende di trasporto e Istituzioni regionali.
Eppure i dati sono impietosi e meriterebbero riflessioni e approfondimenti. Ne rammentiamo alcuni che caratterizzano il solo Abruzzo:
• calo di viaggiatori trasportati del 39,9% in appena sei anni dal 2011 al 2017;
A questi dati di per sé già inqualificabili rispetto al resto del paese dove invece aumentano qualità e quantità dei servizi e dove aumentano conseguentemente anche gli stessi viaggiatori, occorre aggiungere la pessima condizione in cui versano infrastrutture e rete ferroviaria caratterizzata da ben l’82% di binario unico che in molti casi si traduce in forzate riduzioni e limitazioni di velocità.
LE LIMITAZIONI DI VELOCITA’ IMPOSTE DALL’AGENZIA PER LA SICUREZZA – Emblematica la tratta San Vito – Lanciano gestita da TUA/Sangritana e sulla quale da quasi un anno e, per disposizione dell’agenzia nazionale per la Sicurezza delle ferrovie (ANSF), è scattata la limitazione della velocità massima a 50 km/h e il distanziamento ad un’ora fra un treno e l’altro nello stesso senso. E’ il caso di rammentare che tali limitazioni comportano altresì il ricovero obbligatorio dei treni nella stazione disabilitata ed impresenziata di San Vito Lanciano, fornendo l’opportunità a presunti artisti di strada di esercitarsi con discutibili graffiti.
LE GIUSTE RIMOSTRANZE DEI PENDOLARI E LA NECESSITA’ DI QUALCHE DISTINGUO Rispetto alle giuste rimostranze dei comitati dei pendolari e degli utenti verso i quali esprimiamo la nostra piena ed incondizionata solidarietà, sarebbe interessante e, a nostro avviso necessario, diversificare e scomporre i dati negativi che attengono l’Abruzzo. Ad esempio sarebbe opportuno capire quanto di quel pesante calo di viaggiatori (- 39,9%) è imputabile all’azienda di valenza nazionale (Trenitalia) e quanto è invece imputabile a quella di valenza locale (TUA/Sangritana), così come un’analoga distinzione andrebbe fatta sulla qualità e sulla vetustà dei treni che caratterizza le singole aziende e che a tratti è alquanto imbarazzante. Quello che tuttavia emerge, è che molto spesso ci troviamo di fronte a due aziende che tra di loro tendono ad ignorarsi e a non collaborare, quasi come se dimenticassero di operare per una stessa finalità.
Ed è assolutamente vero quanto denunciato dai pendolari rispetto ai tanti disservizi che quotidianamente riscontrano e che attengono la mancanza di un biglietto unico, i ritardi, le mancate coincidenze, le condizioni igieniche in cui versano i treni, l’indisponibilità delle biglietterie e più in generale un programma di esercizio predisposto dalle due aziende su indicazione della Regione che non tiene assolutamente conto delle esigenze specifiche negli spostamenti periodici dei pendolari (treni sovraffollati e treni completamente vuoti).
LE RESPONSABILITA’ DELL’AZIENDA REGIONALE NELLA SOPPRESSIONE DEI SERVIZI Emergono infine chiari e pesanti responsabilità da parte chi gestisce la società regionale TUA Spa, a cominciare dal Direttore Generale che qualche giorno fa ha dovuto ammettere, in una nota trasmessa alle Istituzioni e alle Prefetture abruzzesi, marchigiane e molisane, la soppressione di 100 corse treno nei primi otto mesi del 2018, ovvero esattamente ciò che aveva denunciato la Filt Cgil. Ed è del tutto irrazionale che molti di questi servizi essenziali ferroviari siano saltati in relazione ad improvvisi malori ed indisponibilità fisiche di macchinisti e capitreno per i quali la società non aveva previsto, così come avviene nelle altre aziende, specifico personale di riserva.
IL CASO DELLA BIGLIETTERIA CHIUSA – Analogamente è altresì intollerabile che la biglietteria ubicata nella stazione di Lanciano continui a rimanere chiusa nelle giornate festive e, in alcuni orari dei giorni feriali anche nelle stesse fasce orarie mattutine in cui sono riscontrabili treni in partenza dal capoluogo frentano e per i quali i viaggiatori sono impossibilitati ad acquistare il relativo titolo di viaggio.
In definitiva ribadiamo che ci troviamo di fronte ad una situazione disastrosa, ben diversa dallo scenario idilliaco che fino a qualche tempo fa la politica regionale ostentava a rappresentare. Da qui l’accorato appello al neo Presidente della Regione Marsilio e al Sottosegretario con delega ai trasporti D’Annuntiis affinché si intervenga urgentemente su questo delicato settore.