Questa la notizia data dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Turismo e Cultura Mauro Febbo che precisa come: “la sua inconferibilità è molto grave in quanto ne consegue la nullità immediata dell’atto di conferimento dell’incarico e del relativo contratto ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. n.39/2013. Tonelli praticamente ha rivestito il ruolo di Presidente di TUA in maniera abusiva aprendo adesso la strada a svariati ricorsi e contenziosi milionari visto che non poteva firmare e stipulare qualsiasi tipologia di contratti compresi quelli di tipo bancario e finanziario, come sono nulle tutte le decisioni assunte circa la gestione dell’impresa.
“Da Presidente della Vigilanza – spiega Febbo – ho denunciato da subito la nomina di Tonelli invitandolo a rimuovere la sua palese incompatibilità. Ricordo come a supporto della mia denuncia politica vi sono pareri anche due pareri inconfutabili che dichiarano l’incompatibilità di Tonelli: il primo è a firma dell’avvocato Stefania Valeri, Dirigente del servizio Avvocatura Regionale che l’11 settembre, in una nota inviata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Chieti, alla Procura Regionale Corte dei Conti e a tutti i vertici regionali, dove ribadisce come Tonelli si trovi in una ‘sussistenza di incompatibilità tra l’incarico di Presidente della società TUA e quello di amministratore unico di una società controllata del Comune di Pescara (ente con popolazione superiore a 15.000 abitanti) cosi come disposto dall’art.13, comma2 del D.lgs n.39/2013’. L’altro documento è a firma del dirigente Pierluigi Venditti, Responsabile dell’anticorruzione (Anac interna a TUA). Pareri mai accolti dal Presidente D’Alfonso e da Tonelli che scientemente ed ostinatamente hanno ignorato le leggi e regolamenti vigenti incorrendo in un abuso senza precedenti ed ora vista la conclamata inconferibilità si apre la strada a gravi e pesanti conteziosi penali e contabili”.
“Infatti nella delibera dell’ANAC si legge come il procedimento deve essere avviato nei confronti di tutti coloro (D’Alfonso in primis) che, alla data del conferimento dell’incarico, erano componenti dell’organo conferente e quindi anche nei confronti di chi nel precedente Governo regionale si è preso l’onere di nominare Tonelli.
“È del tutto evidente – conclude Febbo – che siamo di fronte all’ennesimo e grave pasticcio amministrativo creato esclusivamente dal metodo adottato da D’Alfonso in questi anni in regione Abruzzo ed i suoi effetti negativi pagheremo nei prossimi mesi. Ora però da Tonelli e compagni mi aspetto le scuse, che avevo già chiesto da mesi”.