L’Aquila. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo, durante la seduta straordinaria di oggi, richiesta dai gruppi di centrosinistra e 5 stelle, ha approvato il documento sottoscritto dai consiglieri di maggioranza che propone dei correttivi al decreto governativo in materia di “Superbonus 110%”.
Un testo, proposto in Aula, alternativo a quello presentato dalle opposizioni che chiedeva l’abrogazione del decreto. La mozione approvata, che raccoglie il consenso di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e “Valore è Abruzzo”, chiede al Governo e al Parlamento di rafforzare e allargare la possibilità di far circolare i soli crediti esistenti e quelli che si genereranno fino alla conclusione dei cantieri in corso, allungando a 6 anni il termine per le compensazioni.
Inoltre, si chiede di facilitare e accelerare le procedure per concedere prestiti SACE (società per azioni controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze) alle imprese e di dare indicazioni alle aziende partecipate dallo stato di acquistare i crediti fiscali derivanti da interventi edilizi in corso. In chiusura di seduta, il Presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, ha chiesto all’Aula di aderire ad una mozione a sostegno della lotta delle donne iraniane per la libertà e la democrazia del proprio paese. Il documento, promosso da tutte le sigle sindacali abruzzesi e accolto dai capigruppo consiliari, è stato votato all’unanimità.
Francesco Taglieri (M5S). Più che un Consiglio regionale straordinario è stato uno scontro tra Superpropaganda del centrodestra e Superbonus del M5S, sostenuto da tutta l’opposizione. Dal dibattito in aula è emerso chiaramente che il Presidente Marsilio, così come la sua compagine politica, non ha capito nulla sul Superbonus, né tantomeno sugli altri bonus edilizi o sulle competenze che ogni grado istituzionale ha su di essi. Sembra che la legge questi signori non l’abbiano neanche letta e che siano venuti in aula con la competenza di chi ha fatto qualche ricerca sul web.
Lo si evince anche dalla Mozione della maggioranza. Un foglietto striminzito in cui sono state arrabattate alcune richieste che la Regione Abruzzo farà al Governo Meloni. Abbiamo votato contro questo “documento”, sia per il suo contenuto non attinente alla risoluzione delle reali problematiche generate dal Decreto n.11 del 16 febbraio 2023; sia per la forma: è imbarazzate che una maggioranza impegni se stessa a intercedere presso la propria compagine politica al Governo centrale” ad affermarlo è il Capogruppo del M5S Francesco Taglieri, primo firmatario della Mozione portata in aula dall’opposizione. Continua Taglieri “La nostra Mozione, conteneva argomentazioni sostenute da numeri oggettivi e chiedeva alla Giunta impegni precisi, basati sulle reali esigenze di imprese, lavoratori e cittadini. Ma nonostante questo è stata bocciata dalla maggioranza. Marsilio ha scelto di stare dalla parte del Governo. Ha scelto, con tutta la sua maggioranza, di sostenere le scelte di Meloni e Giorgetti, nonostante siano state condannate dall’intero comparto edile. Così come sono state sconfessate, dall’Istat e dai maggiori centri di ricerca e analisi del Paese, tutte le bufale che Fratelli D’Italia, Lega e Forza Italia hanno messo in giro in questi giorni per giustificare una scelta incomprensibile che sta mettendo in ginocchio la Regione Abruzzo e il Paese tutto” conclude.
Pd. “La Regione sbatte in faccia agli abruzzesi anche la porta chiusa dei bonus edilizi, rinunciando a prendere posizione e ad attivare iniziative a vantaggio delle tante famiglie e imprese che hanno fatto ricorso alla misura e che oggi rischiano di pagare carissima questa scelta e questo solo per venire come al solito in soccorso al governo Meloni. Marsilio e la sua maggioranza bocciano il nostro documento e rinunciano a farsi carico dei problemi degli abruzzesi, lasciati soli anche stavolta nella giungla causata dal decreto con cui il Governo ha posto lo stop ai meccanismi a supporto dei vari strumenti”, il commento del capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci e il consigliere Pierpaolo Pietrucci sulla bocciatura della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e dai gruppi di centrosinistra al Consiglio straordinario di oggi sul tema.
“Un no secco alle nostre richieste e nessuna proposta alternativa, né azione da parte dell’Abruzzo a favore di chi vive l’incertezza causata dal decreto – così i due consiglieri – Purtroppo dobbiamo prendere atto, dopo aver assistito alla vera e propria opposizione di Marsilio ai governi precedenti, che nemmeno il rapporto di continuità politica fra il presidente della Regione e il presidente del Consiglio è proficuo per l’Abruzzo e per gli atti dell’Ente che guida, visto che il Governo regionale ha prodotto un’iniziativa legislativa che 12 ore dopo è stata bloccata dal Consiglio dei Ministri con l’emanazione del decreto. Con il no di oggi Marsilio conferma di essere il militante del partito di Governo, ma non il garante degli abruzzesi interessati dallo stop, che secondo i dati Enea sono decine di migliaia solo sul superbonus 110%, con10mila cantieri; né quello di un comparto bloccato, con oltre due miliardi di euro di lavori. A tutti costoro vanno aggiunti le migliaia di altri che hanno avviato: ristrutturazioni, ecobonus, super ecobonus, sisma bonus, bonus verde, bonus facciate, bonus mobili. Quello che è successo oggi ci dice chiaramente e per l’ennesima volta che Marsilio perde l’occasione di stare con la gente e sceglie di essere l’uomo di Fratelli d’Italia e non il presidente degli abruzzesi.
Marsilio ha detto che il Governo, di cui ritiene di essere un interlocutore privilegiato, avrebbe mostrato segni di apertura alle istanze dei territori: lo “sfidiamo sul sagrato” a sollecitare per le prossime settimane le risposte che chiedono ANCE, CNA e altre sigle di categoria e sindacali, perché le imprese che oggi sono già ai minimi termini, da qui a un mese non avranno più resistenza economico-finanziaria, entreranno nel tunnel dei licenziamenti e poi in quello senza uscita del fallimento, da cui devono essere preservate”.