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Stati generali della pesca: in Abruzzo investimenti per 34 milioni

Pescara. Circa 18 milioni di euro spesi che hanno generato, al 2022, oltre 34 milioni di investimenti complessivi per rivitalizzare il settore della Pesca a Acquacoltura.

 

Un incremento della spesa delle risorse messe a disposizione del comparto che ha permesso di superare il target assegnato alla Regione Abruzzo dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e certificando per l’anno 2022 oltre 3 milioni di euro. Numeri che, stando al dato della Corte dei Conti, diffuso dal Ministero, inquadrano l’Abruzzo tra le regioni più performanti nella gestione delle risorse del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura (FEAMPA).

È quanto emerso stamattina nel corso degli Stati generali della Pesca e dell’Acquacoltura in Abruzzo, organizzati dal Dipartimento Agricoltura, Servizio Sviluppo Locale ed Economia Ittica della Regione Abruzzo, con la partecipazione in streaming del Ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) Francesco Lollobrigida.

L’Abruzzo è una regione che incarna a pieno il modello della Sovranità Alimentare e che approccia alla pesca in maniera tradizionale – dichiara il ministro Francesco Lollobrigida – una realtà territoriale legata perlopiù alla piccola pesca costiera e al razionale utilizzo delle risorse locali. È nostra intenzione come MASAF continuare a promuovere la piccola pesca e l’acquacoltura in Abruzzo e in Italia attraverso la cultura sostenibile e responsabile insita nel vostro territorio, incentivando l’innovazione di sistema e la componente associativa. Attraverso la forza della Capitaneria – continua il Ministro – Degli 800 milioni stanziati, 150 saranno destinati all’efficientamento della logistica dei luoghi portuali, ci sono 12 milioni di euro per il fondo di solidarietà nazionale e circa 9,5 milioni di euro per il Programma triennale della Pesca e Acquacoltura a cui si aggiunge la Misura contro il “Caro Carburante”. Siamo progressivamente dando avvio al nuovo fondo FEAMP 2021 – 2027, strumento che prevede oltre 500 milioni di euro di risorse comunitarie che vanno utilizzate in modo intelligente e funzionale per la valorizzazione di tutti gli aspetti del comparto, e di potenziamento delle peculiarità territoriali. È fondamentale riuscire a sfruttare queste risorse utili per la valorizzazione di tutti gli elementi del comparto. Ci impegneremo per questo e per la tutela di tutta la filiera corta”.

Presenti in sala il vice presidente con delega all’Agricoltura e Pesca, Emanuele Imprudente, il Comandante della Direzione Marittima di Pescara, Fabrizio Giovannone, la Direttrice del Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo, Elena Sico, la Dirigente Ufficio PEMAC 4 della Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura – MASAF, Eleonora Iacovoni, e il Dirigente del Dipartimento Agricoltura, Francesco Di Filippo.

“È stata una giornata estremamente importante – dichiara il vicepresidente con delega all’Agricoltura e Pesca, Emanuele Imprudente – un momento di confronto e approfondimento per ridefinire un approccio risolutivo a quelle che sono le principali criticità di un settore che necessita di essere sostenuto. Il dato comunicatoci dalla dirigente della Direzione Pesca del Ministero – continua Imprudente – secondo cui la Corte dei Conti promuove la nostra regione tra le più performanti nella gestione delle risorse del Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura (FEAMP), ci pone come modello virtuoso per tutta la nazione nella gestione delle risorse per la pesca. Come Ente regionale – spiega il vice presidente – abbiamo profuso il massimo sforzo per destinare al comparto tutte le risorse a nostra disposizione, tutelando le aziende che si trovano in difficoltà per la critica situazione congiunturale, con il fine di garantirne la vitalità e la competitività. In tal senso – spiega il vicepresidente – nel 2022 siamo riusciti a spendere tutti i fondi europei a nostra disposizione per il comparto, raggiungendo e superando il target di spesa assegnato alla Regione Abruzzo dal Ministero delle Politiche agricole, che ha certificato per l’anno in corso investimenti pari a oltre il doppio del target assegnato per il 2022. Da oggi – conclude Imprudente – si apre una nuova fase di ascolto e di preparazione alla nuova programmazione che dovrà essere concertata in base alle reali istanze ed esigenze di tutti gli attori impegnati nel Settore, e soprattutto dovremo lavorare per incentivare il coinvolgimento lavorativo dei più giovani”.

Raggiunto, dunque, il target di spesa assegnato dal Ministero delle Politiche agricole, in qualità di Autorità di Gestione del Programma, che ha generato oltre 34 milioni di euro di investimenti complessivi con la compartecipazione dei privati, portando a termine interventi a favore di salute e sicurezza, efficienza energetica, mitigazione dei cambiamenti climatici, valore aggiunto, qualità dei prodotti e utilizzo delle catture indesiderate.

“Questo è l’inizio di un percorso importante – commenta la dirigente dell’Ufficio PEMAC 4 della Direzione Generale della Pesca Marittima e dell’Acquacoltura – MASAF, Eleonora Iacovoni – l’Abruzzo ha dimostrato di avere una capacità di gestione della spesa e di impegno della stessa maggiore rispetto a tante altre regioni italiane. Il Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura (FEAMPA) 21-27 ha 5 obiettivi strategici, che si prefiggono di contribuire alla sostenibilità ambientale ed economica del settore pesca e acquacoltura, favorendo la mitigazione degli effetti negativi causati dall’attuale crisi.

Gli Stati Generali della Pesca e dell’Acquacoltura rientrano nella nuova strategia che l’assessorato ha inteso avviare nell’ambito dello sviluppo sostenibile che prende il nome di Abruzzo Sostenibile Blue Deal, il cui concept si ispira ad una serie di temi chiave dello sviluppo sostenibile, ovvero la Blue economy, il Green Deal Europeo, il Documento dell’ONU sul Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile e la Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Fa parte del progetto per lo sviluppo degli obiettivi lo Spazio Scientifico Costiero Abruzzese, promosso dall’assessorato regionale, che vuole sostenere la nascita di una rete di collaborazioni tra Istituzioni, Università, Centri di Ricerca, Associazioni, Imprese, Comunità locali, legati al settore pesca e acquacoltura, per sensibilizzare l’applicazione di soluzioni innovative per lo sviluppo sostenibile delle attività di pesca e a difesa del mondo marino.

“Dobbiamo mettere a terra una serie di interventi che realizzino gli obiettivi dell’Unione Europea, ma anche intercettare i bisogni e fare da apripista per potenziali beneficiari che hanno interesse di operare nell’ambito dell’agricoltura e perché no, della pesca e dell’acquacoltura – sostiene Elena Sico, Direttrice Dipartimento Agricoltura Regione Abruzzo – Le sfide che ci pone il FEAMPA sono importanti, come la transizione verde/blu, la transizione digitale e la resilienza, e dobbiamo essere capaci di sfruttare i nostri punti di forza per diventare sempre più competitivi nel rispetto dei parametri europei, concentrandoci sul concetto di filiera e sfruttando anche il lavoro della Blockchain. Appunto per questo lunedì 13 febbraio riuniremo tutti i fondi regionali per una comunicazione integrata di tutte le parti, perché vogliamo ragionare in un’ottica di squadra unica e coesa, proprio come stiamo facendo qui oggi”.

“Durante questo primo incontro abbiamo voluto raccontare quello che siamo stati in grado di fare con le risorse destinate al comparto della Pesca e Acquacoltura in Abruzzo dal 2014 al 2020 – sostiene il Dirigente Francesco Di Filippo – che sono state ripartite tra pesca, acquacoltura, trasformazione, commercializzazione e sviluppo locale. Abbiamo portato avanti – continua Di Filippo – e finanziato investimenti in favore delle aziende della pesca, acquacoltura e produzione, progetti di innovazione, ricerca scientifica e protezione dell’ambiente marino; tante cose hanno funzionato, tante possono essere migliorate ma vogliamo farlo stabilendo e programmando i prossimi interventi in accordo con gli operatori, fissando gli obiettivi finali, definendo gli investimenti per fasi successive, e programmando i bandi in funzione degli obiettivi finali e dell’assorbimento da parte degli operatori. C’è ancora molto da fare e siamo qui per dare all’intero settore la possibilità di potersi distinguere”.