Soccorso alpino: sulle montagne abruzzesi interventi cresciuti nel 30%

Oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo annuncia i dati degli interventi del 2020: aumentati rispetto allo scorso anno di circa il 30%; mentre il numero delle persone soccorse è cresciuto del 40%.

 

 

Quest’anno le nostre squadre del Soccorso Alpino e Speleologico – spiega il presidente regionale, Daniele Perilli – sulle montagne abruzzesi hanno effettuato 146 interventi e hanno prestato soccorso a 216 persone. Cresciuti anche gli interventi in grotta e in forra, rispetto al 2019. Un aumento considerevole rispetto allo scorso anno, considerando che, a causa del lockdown, sono 8 i mesi da prendere in considerazione, contro i 12 del 2019. E’ un dato che ha una duplice lettura: da una parte è innegabile l’aumento dell’appeal della montagna, che quest’anno ha richiamato molti più turisti; dall’altro è la dimostrazione che dobbiamo continuare a diffondere la cultura della prevenzione, per ridurre sempre di più il numero degli interventi”.

 

 

E, a proposito di prevenzione, Daniele Perilli, ricorda: “È necessaria una adeguata preparazione fisica per approcciare la montagna in sicurezza; occorre comunicare il luogo dell’escursione e il presunto orario di rientro; scegliere abbigliamento e attrezzature tecniche idonei alla destinazione; portare sempre il cellulare e una piccola dotazione di primo soccorso; controllare sempre il meteo prima di affrontare un’escursione o una scalata; studiare i percorsi e avere le cartine della zona scelta per l’escursione; portare bevande ed alimenti idonei; se non si ha esperienza, affidarsi alle Guide Alpine e agli Accompagnatori di Media Montagna del CAI. Scaricare inoltre l’App Georesq per essere localizzati, che è gratuita per soci del Cai; in caso di necessità chiamare il 118 e attivare il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo”.

 

 

Altra considerazione che arriva dal Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, l’opportunità di frequentare la montagna in inverno non è data solo dallo sci: ci sono il fondo, lo scialpinismo, le ciaspole, lo slittino, le semplici passeggiate sulla neve. Un mercato che in Italia conta circa un milione di praticanti per oltre 700 milioni di fatturato, ed è in crescita costante già da qualche anno.

 

 

“Anche l’altra neve – conclude Daniele Perilli – contribuisce a far girare l’economia alpina: coinvolge il 23% dei turisti ed è a prova di Covid. Tra l’altro le racchette da neve e il winter trekking sono la versione invernale dell’escursionismo e dei cammini estivi, che quest’anno hanno conosciuto una nuova primavera e un boom di praticanti anche sulle nostre montagne. Non è un caso se nell’indagine previsionale di Skipass Panorama Turismo per l’inverno 2020/21 le attività con margine di crescita siano proprio le ciaspole (+29% di praticanti), lo scialpinismo (+9.2%) e lo sci nordico (+2.2%). In calo sensibile invece lo sci alpino (-8.7%), lo snowboard (-11.1%), e il freestyle (-14.1%)”.

 

 

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