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Sistema idrico. Lega: no alla commissione permanente. Marcozzi: ossessionati dalle poltrone

Abruzzo. “Il sistema idrico ed i cambiamenti climatici sono due temi di importanza strategica per l’Italia e per la nostra regione, per questo serve serietà e concretezza.

 

La Lega Abruzzo chiede che venga seguito il metodo di lavoro impostato dal Governo Meloni con la costituzione di una cabina di regia guidata dal Presidente, o da un suo delegato, composta dagli assessorati competenti. Riteniamo inutile istituire una nuova commissione consiliare permanente sul sistema idrico e su i cambiamenti climatici essendoci già due commissioni che hanno una competenza diretta sui temi. Non vorremmo dover pensare che l’ipotesi di istituire una nuova commissione consiliare permanente sia utile a facilitare il passaggio in maggioranza di un consigliere regionale di opposizione al quale qualcuno avrebbe da tempo promesso la presidenza dell’ipotetica nuova commissione. Sarebbe una brutta pagina politica. Per questi motivi la Lega non voterà l’istituzione della nuova commissione. Possono già operare bene le due commissioni esistenti, evitando così di fare confusione nella trattazione di argomenti importanti”. Così in una nota il portavoce della Lega Abruzzo, Francesco De Santis.

Leggo con sorpresa e stupore le avventate dichiarazioni del neo portavoce della Lega Abruzzo in merito alla mia proposta di istituzione di una Commissione permanente dedicata al Sistema Idrico e ai Cambiamenti Climatici. Una scelta difficile da capire sia nel metodo che nel merito. Disfunzionale nel metodo, dal momento che la Lega, fino a oggi, non ha mai sollevato dubbi in nessuna delle sedute della Giunta per il Regolamento in cui è stato trattato il tema e ha persino votato a favore del provvedimento lo scorso 11 maggio. Nel merito poiché la ratio di una commissione unica – al posto delle attuali due – che si occupi di tutti gli impieghi dell’acqua abruzzese (idropotabile, idroelettrico, agricolo, industriale) è quella di cambiare passo, avere finalmente una visione di insieme grazie a un nuovo approccio sistemico e non più a compartimenti stagni. La divisione di competenze in più commissioni ha contribuito, tra le altre cose, alla scarsa efficienza della governance abruzzese dell’acqua e a paradossi per cui le sorgenti di acqua purissima fossero destinate alla produzione idroelettrica mentre si costruivano potabilizzatori per dissetare i cittadini con acqua depurata”. Commenta così il Consigliere regionale indipendente e già Presidente della Commissione d’Inchiesta sull’Emergenza Idrica Sara Marcozzi.

“La Cabina di regia nazionale, peraltro, è stata costituita sulla base di una crisi, e per definizione non può sostituirsi al buon governo del territorio, che deve assicurare alla nostra regione visione a lungo termine e continuità di gestione e programmazione degli interventi. Questi fattori sono ben chiari a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Abruzzo, a cominciare dal Presidente Marsilio che ha subito compreso l’importanza di uno strumento permanente, un presidio a tutela dell’acqua degli abruzzesi. Ci sono una marea di buone ragioni per dare al futuro dell’acqua una visione chiara e unica, come solo un organo politico permanente può fare: dalla imminente scadenza delle convenzioni delle società di gestione alle tante concessioni idroelettriche già scadute, dalle perdite idriche con punte del 70% alle interruzioni quotidiane di servizio, fino alle criticità dei Consorzi di bonifica. Stiamo cercando di lasciare un lavoro ben fatto che farà dell’Abruzzo la regione capofila in Italia nel dotarsi di uno strumento simile, che supererà questa legislatura e rimarrà a disposizione di chi governerà la Regione in futuro affinché si affrontino, una volta per tutte, i problemi che ci trasciniamo da decenni. Con le sue dichiarazioni – conclude Marcozzi – il giovane portavoce della Lega mostra una certa ossessione per incarichi e poltrone, probabilmente a causa delle oramai quotidiane emorragie di esponenti politici dal suo partito. Sia chiaro a lui e a tutti che in Regione Abruzzo c’è chi è capace di lavorare per il bene comune, non solo per le poltrone come alcuni. Chi si mette di traverso al riefficientamento della gestione dell’acqua da qui al futuro non dovrà, di certo, renderne conto a me, ma a tutti gli abruzzesi”, conclude.