È l’istanza formulata nella diffida inviata all’ente dalla società Santa Croce che lo ritiene “atto a carattere vincolante non discrezionale”. I documenti andavano presentati il 7 ottobre, una domenica, e non l’8 ottobre, come fatto dal management del gruppo San Benedetto.
Lo rende noto la stessa società dell’imprenditore Camillo Colella, ex concessionaria della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro, fino alla revoca che ha innescato un durissimo contenzioso, con la preziosa acqua che finisce nel fiume da quasi tre anni.
La Santa Croce ha partecipato al bando indetto il 12 maggio 2017 per le sorgenti Valle Reale, dal valore di 9 milioni di euro, aggiudicate provvisoriamente l’8 agosto del 2018 alla Gran Guizza Spa, società del gruppo San Benedetto, già concessionaria delle stesse sorgenti ed ancora gestore a seguito di ripetute proroghe, con la motivazione che doveva essere portato ancora a compimento un accordo di programma tra Regione Abruzzo e Comune di Popoli, e poi con la motivazione di espletare l’iter del nuovo bando.
Proprio per la mancata presentazione, entro i termini, della documentazione Via, la Regione ha revocato nel novembre 2018, la concessione provvisoria della sorgente Sant’Antonio Sponga alla società Acque minerali per l’Italia, ex Norda.