Si tratta delle prime revoche dei finanziamenti precedentemente assegnati, strettamente connessi ai ritardi nell’affidamento dei servizi di progettazione, rispetto a un piano che prevede per la sanità abruzzese 216,5 milioni di fondi e che testimoniano il grande ritardo della Regione sull’intero PNRR sanità Abruzzo. Ci chiediamo se questo sia “il vantaggio” per la nostra regione dei buoni rapporti che il presidente Marsilio dice di avere con il governo nazionale e che lui ha più volte richiamato”, una pubblica richiesta da parte dei consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto che stamattina a L’Aquila hanno tenuto una conferenza sul tema.
L’interpellanza. “Con la nostra interpellanza chiediamo a Marsilio di chiarire le ragioni del ritardo e di capire cosa la Regione stia facendo per evitare il rischio di ulteriori revoche – così i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Marianna Scoccia e Sandro Mariani – A questo punto è indispensabile conoscere nel dettaglio quali sono i progetti esecutivi approvati dalle stazioni appaltanti e le tempistiche necessarie alla cantierizzazione degli interventi a valere sulle risorse PNRR per la sanità abruzzese e anche gli effetti che tale ritardo causerà agli obiettivi sanitari al centro del Piano. Qual è il valore aggiunto del governo amico così tanto vantato da Marsilio? Ci chiediamo se il grande ascendente che lui dice di avere sull’attuale maggioranza governativa giovi davvero all’Abruzzo, perché queste revoche ci sono state e sono arrivate senza essere precedute da richiami o inviti ad adempiere. Altra cosa è la propaganda che il centrodestra, Marsilio in primis, ormai hanno elevato a sistema di governo, ma che agli abruzzesi e, in questo caso, alla nostra sanità, non porta nulla, anzi toglie”.
Un ritardo grave. La revoca testimonia la complessiva lentezza di marcia sul PNRR salute, specie sugli obiettivi di edilizia sanitaria – illustrano i consiglieri – La data da rispettare era quella del 31 dicembre 2022 per la presentazione della progettazione, per i progetti revocati la Regione aveva chiesto la possibilità di attingere risorse al fondo per l’avvio delle opere indifferibili, opzione riconosciuta a livello governativo al fine di ottenere fondi capaci di compensare l’aumento dei costi dei materiali che si è riscontrato nell’ultimo anno. Risorse che avevano una tempistica precisa che ad oggi non è stata rispettata e che sono state revocate perché la Regione non ha prodotto i progetti esecutivi che avrebbero dovuto essere prodotti a dicembre, perché si possa procedere agli appalti in tempo con le scadenze previste per i prossimi mesi. Un ritardo che chiama in causa anche il ruolo dell’Aric e che fa rischiare all’Abruzzo di non centrare gli obiettivi del PNRR salute, con particolare riferimento all’edilizia sanitaria degli ospedali e case di comunità per oltre 100 milioni di euro.
Indispensabile parlare chiaro. Ulteriori ritardi rispetto a quelli già accumulati potrebbero mettere un’ipoteca significativa sull’effettiva realizzazione degli investimenti in ambito sanitario in Abruzzo, grazie all’irripetibile quanto straordinaria occasione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il PNRR sanità. La quota più alta delle risorse finora revocate riguarda le Case della Comunità e presa in carico della persona, che con oltre 100 milioni di euro sono anche la voce più imponente nella distribuzione dei fondi PNRR per la sanità della Regione. L’altra quota riguarda invece il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di Comunità).
I fondi revocati. Un rischio tangibile dalle prime revoche. Uno dei nodi di queste sta nell’individuazione dei progettisti, che doveva concludersi nel luglio 2022, ma che si è perfezionato solo a gennaio 2023. Questa la ragione tecnica che ha causato la perdita dei seguenti fondi così ripartiti: