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Ritiro del Napoli, Paolucci presenta interrogazione: operazione costosa, ma quali benefici?

“Ho presentato un’interrogazione per conoscere i risultati della presenza del Napoli in Abruzzo e capire cosa resterà del passaggio della squadra, oltre ai post e alle dichiarazioni autoreferenziali dell’esecutivo regionale, nonché alle spese extra per il potenziamento temporaneo dei presidi sanitari e di controllo del territorio.

 

Quella che avrebbe dovuto accogliere in pochi giorni milioni di turisti in tutta la regione e che, a sentire chi l’ha voluta, sarebbe la più formidabile operazione di marketing della nostra storia, cosa ha veramente portato al nostro territorio?”, chiede il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci. Una presenza che nasce con una convenzione voluta dal presidente Marsilio e costata agli abruzzesi 1 milione di euro al netto dell’IVA, per ciascuna stagione sportiva fino a quella del 2025/2026; che doveva essere accompagnata da grandi eventi e avere eco dalle montagne al mare, ma che nei fatti ha avuto il suo clou in una triangolare di calcio; con un valore aggiunto che non è stato percepito in Regione, nonostante l’ingente investimento economico.

 

“Vista l’entità del contributo riteniamo che sia più che legittimo avere un rapporto preciso fra costi e benefici di questa operazione – così l’ex assessore al Bilancio Paolucci – Chiediamo infatti di conoscere il numero complessivo delle presenze registrate nelle strutture ricettive dell’Alto Sangro durante il periodo del ritiro del Napoli e la differenza con i dati legati all’annualità 2019, al netto degli aumenti dei flussi turistici legati a un turismo di prossimità, maggiormente significativo in questo periodo segnato dall’emergenza Covid19, come dimostrano i dati registrati in altre località abruzzesi. Così come è significativo sapere se nel periodo pre e post sono stati messi sul mercato pacchetti vacanza ad hoc o tutto è stato lasciato al caso e quali attività promozionali sono state promosse, oltre le foto della squadra in vetta, a concreto e duraturo vantaggio del comprensorio sciistico locale, dell’area del Parco, delle località di Scanno e della Valle del Sagittario. Bisogna avere una dimensione quantitativa del seguito delle manifestazioni organizzate durante il ritiro a Castel di Sangro, per capire di che tipo di fenomeno si è trattato e se replicarlo.

 

A noi i costi sono sembrati molto più alti dei benefici, considerato che per le normative anti Covid e per via di un’aspettativa, forse troppo entusiastica degli organizzatori, la Regione ha messo a punto un potenziamento delle forze dell’ordine e dei presidi sanitari che non abbiamo visto nascere con altrettanta solerzia in casi di reale necessità che pure non sono mancati dall’inizio della pandemia. Ulteriori risorse, oltre a quelle che la Giunta ha sottratto ai fondi per il micro credito destinati ai bandi per le piccole e medie imprese che sono stati prelevati in gran fretta per siglare la convenzione, senza sentire l’autorità di gestione, con una delibera di Giunta giustificata da una poco comprensibile emergenza e non con una variazione passata in Consiglio Regionale, quindi con una legge che vincoli le risorse per quella destinazione e atti conseguenti che avrebbero conferito legittimità alla decisione. Questo è quello che è accaduto e che accadrà ancora, mentre il comparto turistico abruzzese chiede interventi capaci di sostegno e promozione concreta e ampia e che la Giunta lenta, costretta ad applaudirsi per enfatizzare gli effetti del suo operato, non è capace di dare”.