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Riperimetrazione Parco Sirente Velino: 120mila firme raccolte online

Non si ferma la movimentazione contro la proposta di legge per la revisione della disciplina del Parco regionale Sirente Velino e per la sua riperimetrazione: il cartello delle Associazioni questa volta chiama in causa direttamente il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa chiedendo un suo intervento per fermare la riduzione dell’area protetta di ben 8.000 ettari.

 

Nella nota inviata al Ministero, le Associazioni ricordano che, seppure la competenza sull’area protetta in questione è della Regione, il Sirente Velino è un Parco estremamente importante per le connessioni ecologiche tra i Parchi nazionali presenti in Abruzzo e in Appennino: qui si trovano infatti specie e habitat di pregio, tutelate da normative nazionali e internazionali.

 

Il nuovo perimetro lascerebbe al di fuori dell’area protetta, o a pochi metri dal suo confine, siti noti di nidificazione dell’Aquila reale, del Lanario, del Falco pellegrino, del Gufo reale, aree con presenza di nuclei riproduttivi di Lupo, zone di presenza e di connessione per l’Orso marsicano, aree che sono state oggetto di reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo e avrebbe incidenza sulla metapopolazione di ittiofauna del fiume Aterno e del bacino idrico interessati e con le numerose specie di Anfibi, Rettili e Chirotteri presenti.

Nel territorio del Parco regionale, compresa la superficie oggetto della riperimetrazione, sono presenti siti della Rete Natura 2000 (Zone Speciali di Conservazione e Zone di Protezione Speciale individuate dalla Regione, designate dal Ministero dell’Ambiente e approvate dall’Unione Europea): la sua riduzione pregiudicherebbe quindi la gestione di queste aree che oggi è affidata all’Ente Parco regionale.

Nel frattempo la petizione on line lanciata per fermare la riperimetrazione del Parco regionale ha superato le 120.000 firme, un risultato straordinario, segno di un grande interesse e di una forte attenzione sia a livello regionale che nazionale sulle aree protette abruzzesi che l’amministrazione regionale non può continuare a ignorare.

Si ricorda, infatti, che insieme alla petizione on line, molte altre sono state le azioni intraprese: cinquanta personalità della scienza e della cultura, abruzzesi e italiane, hanno firmato un appello rivolto al Presidente della Regione per scongiurare il taglio, un comitato locale di cittadini si è autorganizzato per far sentire la voce dei tanti che non vogliono uscire dal Parco, l’Amministrazione Comunale di Tione degli Abruzzi, superando una precedente deliberazione, ha chiesto alla Regione Abruzzo di non ridurre il territorio protetto del Parco regionale che insiste sui propri confini amministrativi. Nonostante questa ampia mobilitazione, le Associazioni e il Comitato locale che si oppongono al taglio non sono stati neppure ricevuti dal Presidente Marsilio.

La proposta di riduzione del perimetro portata avanti dalla Regione, concludono le Associazioni, non ha alcuna giustificazione scientifica e si basa su datate delibere di alcune amministrazioni comunali, ormai in gran parte superate da nuove compagini amministrative.

Per quanto evidenziato, le Associazioni hanno chiesto che il Ministro faccia sentire la propria autorevole voce affinché la Regione Abruzzo, che si presenta quale modello per la gestione delle aree naturali protette, non persista anacronisticamente e senza alcuna valida motivazione scientifica, naturalistica o economica, nella volontà di danneggiare l’unico Parco regionale presente sul proprio territorio, quando invece la comunità internazionale si pone oggi, e sempre più per il futuro, esattamente l’obiettivo opposto: aumentare la superficie di territorio protetto!