Rifiuti tecnologici: nel 2022 in Abruzzo raccolte oltre 5600 tonnellate

Nel 2022 l’Abruzzo ha raccolto 5.689 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).

 

È quanto emerge dal Rapporto regionale sui rifiuti tecnologici realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.

I volumi raccolti risultano in calo del 6,1% rispetto al 2021, in linea con il trend negativo emerso a livello nazionale (-6,2%) e tra i più contenuti tra le regioni del Centro Italia.
La regione si conferma in sedicesima posizione nella classifica nazionale per quantitativi complessivi.

Cala, di conseguenza, anche la raccolta pro capite (-4,7%) che con 4,46 kg per abitante rappresenta il secondo valore più basso a livello nazionale e il peggiore nell’area di riferimento (6,21 kg/ab).

La contrazione dei volumi regionali coinvolge tutti i cinque raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici, e si evidenzia in tutte le province.
Entrando nel dettaglio dei singoli raggruppamenti, la raccolta dei RAEE da freddo e clima (R1) si ferma a 1.853 tonnellate (-0,3%). Nonostante tre della quattro province abruzzesi, L’Aquila, Chieti e Pescara, registrino un incremento nella raccolta, questo non è sufficiente a contrastare il calo registrato dalla provincia di Teramo (-3,8%).

Scende (-4,9%) anche la raccolta di grandi bianchi (R2) che si attesta a 1.251 tonnellate. In questo caso, la contrazione è trasversale per tutte le province, fa eccezione solo Pescara (+14,6%).
Si riducono di oltre 200 tonnellate (-11,8%) i quantitativi di Tv e apparecchi con schermo (R3) per un totale di 1.505 tonnellate. In questo caso tutte le province abruzzesi evidenziano risultati negativi, con valori in flessione addirittura a doppia cifra per Chieti (-14,4%) e Teramo (-15,9%).

In linea con questo risultato è anche la raccolta di sorgenti luminose (R5) che perde il 9,8% rispetto al 2021 per un totale di 21 tonnellate. A livello provinciale, la riduzione dei quantitativi di questa tipologia di RAEE si concentra a Chieti (-19,8%) e a Teramo (-25,2%), mentre sono a segno più le raccolte di L’Aquila (+17,2%) e Pescara (+6%).

In flessione, infine, dell’8,1% anche la raccolta di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4) che scende a 1.059 tonnellate. A impattare negativamente sono i cali, tutti a doppio digit, registrati in quasi tutte le province. Unica eccezione è Chieti la cui raccolta cresce dell’1,4% rispetto all’anno precedente.

Raccolta pro capite per province

Nonostante registri la contrazione maggiore (-7,9%), con 6,21 kg/ab la raccolta pro capite di Teramo si conferma la prima e unica tra le province abruzzesi a essere allineata alla media pro capite dell’area di riferimento (6,21 kg/ab) e a superare quella italiana (6,12 kg/ab).
Più contenute e al di sotto della media regionale le flessioni dei dati pro capite delle restanti province: L’Aquila registra il meno 2,5% e cala a 4,91 kg/ab, Chieti con il -4,1% si attesta a 4,80 kg/ab, Pescara con il -0,8% scende a 1,97 kg/ab, valore che conferma la provincia al penultimo posto a livello nazionale.

“L’Abruzzo è una regione che non riesce ancora fare un salto di qualità nella raccolta” commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Se la raccolta nella provincia di Teramo, nonostante l’arretramento del 2022, si allinea alla media del Centro Italia e supera comunque la media nazionale, il resto della regione fatica a confermare i già magri risultati del passato. Il dato della provincia di Pescara deve far riflettere: penultima in Italia e relegata a neppure due chilogrammi pro capite, deve diventare un laboratorio in cui Comuni e rivenditori, auspicabilmente guidati dalla regione, sperimentano comunicazione e interventi che conducano a risultati in linea con le attese europee. Dalla regione ci si aspetta uno stimolo anche alle altre province per tracciare e rendicontare i RAEE prodotti sul territorio”.

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